Vittime di reati violenti, un fondo
per i parenti
in memoria di David Raggi

Vittime di reati violenti, un fondo per i parenti in memoria di David Raggi
Mercoledì 19 Luglio 2017, 20:00
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TERNI Con l'approvazione dell'emendamento a prima firma Sereni alla Legge Europea 2017, frutto di un lavoro di squadra con il governo e i colleghi Pd di Camera e Senato, si sana un’ingiustizia che vedeva le vittime di reati violenti o gli eredi espropriati di qualsiasi indennizzo a carico dello Stato nel caso avessero avuto un reddito pari o superiore a 11.528 euro.

“In questa norma assurda era incappata, tra gli altri, la famiglia di David Raggi, il ragazzo ternano ucciso due anni fa da un giovane  marocchino ubriaco davanti ad un locale a Terni – ricordano i parlamentari democratici -  E così, dati riferiti al 2012,  su un numero totale di vittime di delitti intenzionali pari a 10.623, gli indennizzi erano stati appena 320. Per questo nelle settimane scorse abbiamo interloquito con l'Unavi (Unione nazionale vittime) per cercare di dare una risposta dignitosa al dolore e allo sconcerto di tante persone e famiglie in Italia”. 

“Non ci ha mossi l’intento di assicurare un sussidio a persone svantaggiate – spiegano la vicepresidente della Camera e il senatore Pd -  ma quello di rendere esigibile un diritto a persone violentate, pestate, uccise da criminali non identificati, non punibili o impossibilitati a risarcire. D'altro canto, proprio lo scorso anno il nostro Paese aveva recepito la direttiva 2004/80/CE con la legge 122 che riconosce l’ accesso all’indennizzo “equo e adeguato al pregiudizio sofferto”  indipendentemente dal luogo dell’Unione Europea in sui il reato è stato commesso. L'emendamento approvato consente dunque al nostro Paese di essere più coerentemente in linea con la normativa comunitaria”. 

“Per il 2017 vengono stanziati finanziamenti aggiuntivi per 12,8 milioni di euro  e 31,4 milioni per il 2018 che, seppure non potranno mai riportare in vita o cancellare i segni in chi ha subìto violenza – concludono -  mostrano la volontà dello Stato di essere loro vicino e cancellano un pregiudizio oggettivo sulle vittime o sui loro parenti".
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