Davide Pecorelli dato per morto e ritrovato dopo 9 mesi: «Sono stato in una comunità di preti vicino Medugorje»

Davide Pecorelli dato per morto e ritrovato dopo 9 mesi: «Sono stato in una comunità di preti vicino Medugorje»
Davide Pecorelli dato per morto e ritrovato dopo 9 mesi: «Sono stato in una comunità di preti vicino Medugorje»
Lunedì 20 Settembre 2021, 19:25 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 15:24
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Capelli lunghi e mesciati, cappellino, occhiali scuri, giacchetto verde militare sotto una t-shirt con teschio e ossa incrociate: così si è presentato Davide Pecorelli al procuratore capo Raffaele Cantone e all'aggiunto Giuseppe Petrazzini lunedì pomeriggio a Perugia, per l'interrogatorio come persona informata sui fatti in relazione proprio alla sua scomparsa avvenuta in Albania all'inizio di gennaio e al successivo ritrovamento venerdì scorso al largo dell'isola di Montecristo, dopo mesi e mesi in cui anche i familiari lo credevano morto.

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Come previsto, l'imprenditore originario di San Giustino ma con affari e vita privata a Sansepolcro si è presentato in procura qualche minuto prima delle 16 di lunedì: solo, non assistito da un avvocato (l'unico reato che gli viene contestato in Italia è quello di sostituzione di persona per aver dato generalità false in una struttura ricettiva all'isola del Giglio e per il noleggio del gommone)  Pecorelli per quasi tre ore ha spiegato la sua verità ai magistrati perugini, che nei mesi scorsi avevano aperto un fascicolo d'indagine per omicidio volontario e traffico di droga dopo la denuncia di scomparsa presentata dall'ex moglie.

 

Prima di salire nell'auto condotta dalla sua attuale compagna, l'imprenditore tifernate nel ramo estetico ha raccontato dove è stato a lungo da gennaio in avanti: «Sono stato otto mesi a Medugorje, anzi vicino, in una comunità di preti.

Non ho nulla da nascondere, i procuratori hanno preso atto dei reati che ho commesso. Ho riferito tutto ai magistrati, ho commesso dei reati in Albania. Ora vado dai miei figli, unica cosa certa è che non farò l'imprenditore in Italia. Non sono rimasto in contatto con nessuno e i miei familiari non sapevano nulla. L'assicurazione sulla vita? Sono un imprenditore e ho la polizza da 30 anni. Quello che posso dire è che la prima parte di questa vicenda è tragica».

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