Fine vita, apertura della Consulta. Anna Coscioni:
«E' una vittoria di tutti, è una vittoria di Luca»

Anna e Rodolfo Coscioni
Anna e Rodolfo Coscioni
di Monica Riccio
Mercoledì 25 Settembre 2019, 22:02 - Ultimo agg. 22:26
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“Siamo felicissimi, si tratta di un primo passo storico verso la libera scelta sul fine vita”. A commentare la storica decisione dei giudici della Suprema Corte che ieri, in tarda serata, hanno ritenuto non punibile ai sensi dell'articolo 580 del codice penale chi “chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli" è Anna Coscioni, madre di Luca, fondatore della Associazione a lui dedicata. Coscioni, deceduto a 38 anni, a causa della sclerosi laterale amiotrofica, del fine vita fu uno dei primi a voler libertà di scelta. “Luca sapeva che doveva morire – commenta la madre – e voleva farlo secondo una sua precisa scelta consapevole. Quella di oggi è la vittoria della giustizia, grazie a Marco Cappato che si è autodenunciato, dopo un anno questa è una vittoria di tutti, un primo passo, ma una vittoria di tutti e di Luca”.
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