“I due volti di Shakespeare” al Comunale di San Gemini per la rassegna Teatrinsieme

“I due volti di Shakespeare” al Comunale di San Gemini per la rassegna Teatrinsieme
di Aurora Provantini
Mercoledì 24 Aprile 2024, 16:04
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SAN GEMINI –  “I due volti di Shakespeare: Amleto - Otello - Re Lear”  al Comunale di San Gemini, venerdì 26 aprile alle ore21, per la rassegna itinerante  "Teatrinsieme". Uno spettacolo scritto e diretto Germano Rubbi,  che inchioda lo spettatore alla poltrona rivelandogli la vera natura dei tre personaggi e, di conseguenza, le  debolezze dei ciascuno e dell’uomo. Con (in ordine di apparizione): Melania Fiore, Damiano Angelucci, Fabrizio Bordignon e Germano Rubbi. «I due volti di Shakespeare è un’operazione drammaturgica in grado di accostare a frammenti delle più celebri tragedie shakespeariane temi come il femminicidio (Otello), la violenza psicologica (Amleto ), la sottomissione di genere (Re Lear) - spiega proprio Rubbi  - temi di grave urgenza contemporanea da porre instancabilmente sotto i riflettori dell’arte». Scena dopo scena, strada dopo strada, una figura femminile guida il pubblico trasformandosi in Gertrude, Desdemona e, allo stesso tempo, le tre figlie di Lear, portando avanti una serie di dialoghi con Amleto, Otello e Re Lear, interpretati da tre attori diversi, in cui ad emergere è un rapporto passionale, claustrofobico, a volte malato, dove la solitudine che circonda i personaggi è, a sua volta, personaggio vivo e presente, poiché avvolge, chiude, ingabbia i pensieri e le azioni di tutti i protagonisti, relega tra le sue mura  violenze e  persecuzioni che spesso contraddistinguono i rapporti affettivi e – più in generale – le esistenze di grandi principi, re e condottieri. Lo  spettacolo ha come punto di forza l’interazione fra i pensieri dei tre rispettivi personaggi shakespeariani, riprodotti in forma di monologo interiore, ed alcuni passi celebri delle opere di Shakespeare ad essi riferiti. Il prodotto è un testo che lascia trasparire ed affiorare la figura umana di ogni singolo personaggio inserito nella storia scritta su di lui. L’indecisione nell’agire di Amleto, la gelosia di Otello e la cecità di Re Lear emergono nelle parole dei tre personaggi  che, come rinchiusi in un manicomio (forse la scena potrebbe ricordarlo… o no?) parlano al pubblico come se, in realtà, lo stessero facendo con loro stessi. In questo contesto, la figura femminile, unica e vera “voce libera” dal monologo interiore, rappresenta il fil rouge che unisce i tre personaggi permettendone il proprio “uscire allo scoperto” nelle parti dialogate, estrapolate dalle opere di Shakespeare che, al contrario del monologo di cui si fanno carico, agiscono con un interlocutore che funge da contraddittorio.

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