Il procuratore, Liguori: "A Terni fiumi di droga. Si impone una riflessione sul sacrificio di Flavio e Gianluca"

Il procuratore, Liguori: "A Terni fiumi di droga. Si impone una riflessione sul sacrificio di Flavio e Gianluca"
di Nicoletta Gigli
Mercoledì 15 Giugno 2022, 07:57
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TERNI - A Terni c’è un fiume di droga, una marea inarrestabile, e in pochi se ne rendono contro. Evidentemente non bastano le operazioni della polizia giudiziaria. Sono solo interventi chirurgici che non curano il problema a monte, la patologia e la domanda di sballo che c’è in città”.

Il procuratore, Alberto Liguori, non si stanca di sottolineare la portata di un’emergenza troppo sottovalutata.

Lo fa nella settimana in cui polizia e carabinieri hanno arrestato dieci persone per spaccio di droga.

Altre indagini in corso e consentiranno di assicurare alla giustizia altri pusher.

“Il crimine organizzato cambia a seconda delle tecniche di indagine - dice Liguori. Abbiamo dimostrato che, al metodo tradizionale di vendita al pubblico e quindi ai noti supermercati della droga, si affianca il commercio online o porta a porta, col pusher che diventa rider.  Ora ci spostiamo nella foresta, nei boschi ternani, negli agriturismi della droga. Dove il Robin Hood che rubava ai poveri per dare ai ricchi è stato sostituto dal  criminale che, lontano da occhi indiscreti, riceve i clienti scambiando la dose con il denaro”.

Dal procuratore il “plauso ai nostri gip, che in una settimana hanno evaso richieste cautelari contenute in corposi fascicoli d’indagine. La sinergia tra pm e gip - aggiunge - resta un tema fondamentale”.

Alberto Liguori non riesce a scacciare dalla memoria il sacrificio dei due amici ternani quindicenni, Flavio e Gianluca, passati dal sonno alla morte dopo aver assunto il metadone ceduto loro da un tossicodipendente che lo deteneva legalmente per curarsi: “Da qui a breve l’assassino ce lo troveremo  al Serd di Terni. Purtroppo la procura per ragioni normative, con la riforma Orlando, non ha potuto impugnare sentenza di primo grado. Alla vigilia dell’ennesimo anniversario dell’addio a Flavio e Gianluca abbiamo solo registrato un’intensificazione dell’attività repressiva, ma un’azione preventiva è lontana a vedersi. Gli arresti - aggiunge Liguori - testimoniano che la droga continua a fare compagnia ai giovani ternani. Non spetta all’autorità giudiziaria interrompere il flusso, la magistratura reprime ma non bonifica. Mi auguro che su questo aspetto una riflessione venga avviata, almeno in occasione dell’anniversario del triste evento”.   

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