Se Lupin è pure un nerd: ruba 10mila euro di fumetti e finisce nei guai

Un fumetto di Lupin
Un fumetto di Lupin
di Egle Priolo
Giovedì 25 Marzo 2021, 12:09 - Ultimo agg. 12:16
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PERUGIA - Qual è il colmo per Lupin? Rubare manga e fumetti. Una freddura da nerd che però non fa certamente ridere il trentenne che rischia una condanna perché accusato di aver sottratto da un noto negozio di fumetti diversi albi, anche di gran valore, in più occasioni.

La procura, dopo lunghe indagini dei carabinieri, lo accusa infatti di furto con l'aggravante della continuazione visto che, secondo il capo di imputazione firmato dal pm Manuela Comodi, il giovane «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e al fine di trarne profitto, sottraeva, in molteplici occasioni, numerosi fumetti anche di pregio, dagli scaffali» del negozio. Un'attività che, secondo le accuse, sarebbe andata avanti dal gennaio 2017 al settembre 2018: quasi due anni di furti, con il giovane che si sarebbe presentato – sempre secondo la ricostruzione accusatoria – anche un paio di volte alla settimana in fumetteria. Avrebbe comprato sempre piccole cose, oggetti e fumetti di poco valore, mentre avrebbe portato via di nascosto ogni volta un albo. In base alle risultanze delle indagini dei carabinieri, non avrebbe rubato gli albi “per uso personale” ma per rivenderli su internet in un giro di appassionati di personaggi a fumetti, tra manga e supereroi. Un mercato sempre florido, passato grazie a Dc e Marvel dalle pagine al cinema. E talmente florido che il ragazzo ci avrebbe ricavato addirittura 10mila euro. Un'attività di commercio abusivo evidentemente proficua, a cui i militari sono arrivati dopo aver incrociato dati, flussi di danaro e compravendite online, ma che – va sottolineato – non viene assolutamente contestata al giovane. Che invece, difeso dall'avvocato Diego Florio, nega con forza la ricostruzione degli inquirenti. Dalle stesse immagini delle telecamere del negozio, utilizzate come prova, sembrerebbe che solo un furto sia stato effettivamente ripreso, mentre il resto delle accuse sarebbe frutto del calcolo degli ammanchi nel negozio a fine giornata, combinati alle sue presenze tra gli scaffali. «Abbiamo scelto il rito ordinario proprio perché il mio assistito non vuole neanche patteggiare: contesta le accuse e vuole andare avanti così – conferma l'avvocato Florio -. Se anche il reato di furto dovesse essere provato, di certo siamo convinti vada ridimensionato di parecchio».
Il processo, dopo un primo round a vuoto, è iniziato davanti al giudice Serena Ciliberto e la prossima udienza è già stata fissata per settembre.

Quando lo scontro tra supereroi avverrà direttamente in aula.

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