Mascherine, addio boom. L'esperto: «Attenzione ad abbassare la guardia»

Mascherine, addio boom. L'esperto: «Attenzione ad abbassare la guardia»
di Cristiana Mapelli
Martedì 7 Luglio 2020, 08:00
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PERUGIA - Alzi la mano chi ha smesso di avere paura del coronavirus. Nei bar, mezzi di trasporto, luoghi pubblici, si rispetta sempre meno il distanziamento e si indossano poco le mascherine. Di fatto, le vendite nelle farmacie, del più importante e utile dispositivo contro la diffusione del virus invisibile, si sono ridotte. 
«Rispetto al periodo di maggior circolazione del virus – spiegano dalla farmacia Lemmi nella centralissima corso Vannucci - abbiamo un calo di vendite. E’ innegabile, la corsa alle mascherine ora non c’è più». Forse per un aumento di utilizzo di mascherine lavabili e sanificabili, ma è difficile che, questo, abbia compensato il calo di vendite di quelle usa e getta. O forse perché chi doveva acquistarle, a quattro mesi dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, ne ha già fatto scorta. Basta fare un giro in queste calde giornate d’estate per rendersi conto che, ogni giorno di più, i cittadini rinunciano ad indossare protezioni facciali.
L’ESPERTO 
Un rilassamento generale che desta preoccupazione. Fabrizio Stracci, epidemiologo del comitato tecnico – scientifico regionale, lo dice chiaramente: «non è ancora il momento di abbandonare la mascherina perché abbassare la guardia può comportare grossissimi rischi. «E’ ancora presto per dimenticare di rispettare le misure che hanno fermato la corsa del virus nel nostro Paese – avverte Stracci - si stanno diffondendo dei messaggi irragionevoli che possono essere letti come un “liberi tutti. E’ bene essere chiari: la situazione è migliorata, come spiegano i numeri, ma il virus non si è indebolito, non è sparito». Stracci ha spiegato come fosse prevedibile, con la ripresa delle abitudini e il ritorno ad una semi normalità che ha caratterizzato la fase due, il rischio di una rilassatezza nei comportamenti dei cittadini.
«Purtroppo – spiega ancora l’epidemiologo - la percezione del pericolo del virus è minore rispetto alla fase epidemica. La combinazione di mascherina e il mantenimento del distanziamento fisico rimane senza dubbio il presidio più efficaci. Inoltre è bene ricordare che nei luoghi chiusi e dove si trascorre molto tempo, quando non è possibile rispettare il distanziamento sociale, mascherine e igiene delle mani sono basilari». Come ad esempio i luoghi di lavoro, per chi ha concluso l’esperienza di smart working, i ristoranti al chiuso e, ovviamente, tutti i mezzi di trasporto dove è più facile ritrovarsi a condividere lo stesso spazio insieme a molte altre persone. Un segno di rispetto nei confronti degli altri e di se stessi. Perché se adottiamo comportamenti irresponsabili in questa fase, il rischio è di piombare nuovamente nella crisi sanitaria. Guardare a quello che potrebbe accadere a ottobre, certo, ma oggi non deve calare la guardia per evitare il rischio di un ritorno del coronavirus e del lockdown. 
«Perché – conclude Stracci - non vale la pena rischiare e, se ci ritrovassimo in una situazione come quella passata, sarebbe davvero un bel problema per tutti». Intanto, secondo giorno consecutivo con nessun nuovo contagio accertato nella regione. I casi totali rimangono quindi 1.437 mentre gli attualmente positivi sono stabili a 14, 4 ricoverati in ospedale, 10 in isolamento domiciliare, la metà senza più sintomi in attesa di doppio tampone negativo. Sono 80 i deceduti, mentre i guariti sono 1.353 (quasi il 94% del totale). Nell’ultimo giorno sono stati eseguiti 202 tamponi, il cui totale è salito a 100 mila 395; sono invece saliti a 67.791 i casi testati. 
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