PERUGIA Un’annotazione. È quanto hanno chiesto il procuratore capo, Raffaele Cantone, e il sostituto Massimo Casucci nelle ultime ore alla questura in relazione alla morte del tifoso ascolano sabato sera al Curi.
Insomma, nonostante al momento non risulti l’apertura di un fascicolo d’indagine, in procura hanno manifestato la volontà di approfondire quanto accaduto nei minuti finali del match di sabato nel settore di curva sud destinato ai tifosi ospiti.
Per questo motivo hanno da via Fiorenzo Di Lorenzo hanno chiesto alla questura tutta la documentazione relativa a quanto accaduto prima e durante quei momenti drammatici, quando il figlio del 56enne tifoso bianconero e altri supporter ascolani prima lo hanno visto accasciarsi sui seggiolini del Curi e poi sono stati a lungo a sperare che quel malore non gli stroncasse la vita.
Proprio quegli interminabili e drammatici istanti successivi al malore e antecedenti all’arrivo dei soccorsi rappresentano il punto principale su cui gli inquirenti vogliono approfondire. Per avere la conferma definitiva che tutto si sia svolto correttamente, soprattutto nei tempi di intervento dal momento che sulla qualità e la professionalità dei soccorsi, sul tentativo prolungato per oltre un’ora di salvare la vita al 56enne tifoso ascolano sarebbero state spese parole importanti dagli stessi supporter bianconeri presenti allo stadio.
In Procura, dunque, si valuterà tutto il materiale documentale relativo all’intervento, da quando cioè è arrivata la richiesta di soccorso per mezzo degli steward allertati dai tifosi fino all’arrivo del personale della squadra Croce Rossa adibita al pronto soccorso e all’ambulanza del 118.