Dehors, prenotazioni e distanza obbligatoria. Sciolto il nodo del quando, il 26 aprile, il settore della ristorazione entra nel vivo della graduale ripartenza. Ad oltre un anno della pandemia, le parole chiave dell’estate 2020 sono le stesse, con la novità del coprifuoco fissato alle 22. Ma per ora il via arriva solo alle attività che dispongono di uno spazio all’aperto, per gli altri si vedrà da giugno.
POCA CHIAREZZA
Arrivato un segnale dal governo, i ristoratori umbri si sono messi al lavoro per riaprire le proprie attività in tutta sicurezza. «Di chiarissimo non c’è molto – racconta Romano Cardinali, presidente della federazione pubblici esercizi (Fipe) di Confcommercio Umbria - . Purtroppo non tutti dispongono di spazi esterni, a livello nazionale parliamo di un bel 40% di attività ristorative che non potranno ripartire subito. Ecco perché per questi imprenditori è ragionevole pensare nuovi ristori almeno per un altro mese e poi sperare in più vaccinazioni e numeri dei contagi più contenuti, tali da permettere con tranquillità anche il pranzo e le cena nei ristoranti al chiuso».
INFRAROSSI E GAZEBO
Anche a Spoleto le attività ristorative sono in fermento, vicine alla data del via, come racconta Francesco Tomassoni del ristorante San Lorenzo, in piazza Sordini. «Concesse le autorizzazioni comunali per l’uso del suolo pubblico, ora stiamo predisponendo i dehors. Certo, non è pensabile ripartire lunedì 26, a partire dalle temperature che ancora sono ben lontane dall’essere quelle primaverili. Senza poi considerare che molte aziende hanno i dipendenti in cassa integrazione fino al primo maggio, quindi non è scontata una riapertura da subito. Nonostante le tante incertezze del momento, vogliamo dare un segnale di rinascita alla nostra clientela e alla città e stiamo lavorando all’allestimento di un’area esterna accogliente e, viste le fredde temperature di questi giorni, anche più calda.
NEL CAPOLUOGO
Per molti, per ora si parla solo prove tecniche per poi entrare nel vivo della ripresa, si spera senza altre sorprese, da maggio. Come sta accadendo anche a Perugia dove, dati in mano al Comune e alla municipale, non sembra ci siano richieste di autorizzazioni a partire dal 26 aprile, il giorno della partenza, probabilmente perché nessuno al momento della richiesta a gennaio si immaginava fosse prima di maggio. C’è chi riaprirà il primo o il 15 maggio e chi addirittura a giugno. «Come l’anno scorso – spiega Clara Pastorelli, assessore al Commercio– il Comune , la dove si è potuto e seguendo, è venuto incontro alle attività che non dispongono di uno spazio esterno, seguendo le direttive Asl sulla sicurezza e quelle sulla viabilità». Come ad esempio in piazza Piccinino dove un po’ di spazio in meno alla sosta a pagamento, darà l’opportunità alla Mediterranea e alle Vipere di ampliare i propri posti. «In altre zone – precisa l’assessore Pastorelli - è stato fatto un riproporzionamento dello spazio riservato ai dehors in base alle richieste arrivate dai commercianti. Come ad esempo in via Mazzini, dove il nuovo arrivato il ristorante Shinto ha ovviamente chiesto dei tavolini esterni, rendendo necessario un ritocco alle metrature esterne di parte della via».