Scuole, mancano ancora 35 aule. Si punta su ex conventi e carceri

Scuole, mancano ancora 35 aule. Si punta su ex conventi e carceri
di Remo Gasperini
Giovedì 27 Agosto 2020, 08:50
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PERUGIA - A due settimane dalla prima campanella ci sono ancora scuole a caccia di spazi per aule adatte ad una riapertura in sicurezza. E il numero non è trascurabile: ne servono 35, oltre spazi per l’attività sportiva e ampie rimesse per stivare i circa 4.000 banchi che dovrebbero essere sostituiti da quelli nuovi. E allora ogni ipotesi viene presa in considerazione: locali in affitto, moduli allestiti dalla Protezione Civile, recupero di edifici scolastici sotto utilizzati, strutture demaniali e perfino ex conventi e ex carceri. Queste le ipotesi, alcune davvero impraticabili, emerse ieri nel corso della riunione del tavolo coordinato dalla dirigente dell’Ufficio scolastico Regionale Antonella Iunti, cui hanno partecipato in prima fila Protezione Civile, Demanio, Regione e le due Province. Nella affannosa ricerca di spazi l’Umbria delle scuole è spaccata a metà: la Provincia di Terni ha comunicato che nelle scuole di competenza non ci sono necessità di spazi esterni, quella di Perugia ha invece ancora sul tavolo richieste non trascurabili. Insomma, dopo che i presidi hanno recuperato spazi accorpando uffici, trasformando laboratori e perfino utilizzando le presidenze; dopo che le Province con i fondi delle edilizia leggera hanno alzato o abbattuto fondelli, chiuso o aperto porte trasformando palestre e aule magne con un recupero di qualche decina di aule, i conti ancora non tornano. Per avere il quadro preciso di quel che serve basta leggere l’avviso pubblico finalizzato alla ricerca di immobili necessari in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19 della Provincia di Perugia.
LA CHIAMATA
L’atto firmato dal dirigente del patrimonio Bruno Palazzetti mette in fila le seguente richieste: il liceo Marconi Foligno, con richiesta del 19 agosto, chiede «due spazi per lo svolgimento delle attività motorie degli studenti del liceo scientifico sportivo»; il liceo Galilei, con richiesta confermata il 25 agosto su delibera del consiglio di istituto, «necessita di almeno 25 aule di dimensioni adeguate per accogliere classi di 26/27 alunni ciascuna per garantire una didattica in presenza»; il liceo Pieralli di Perugia, richiesta confermata il 17 agosto, di «5 spazi aggiuntivi di dimensioni adeguate ad accogliere 5 classi seconde, mediamente di 27 alunni, per garantire la didattica in presenza, stante la carenza di spazi idonei interni alla sede della scuola»; il liceo Jacopone da Todi di Todi «di 5 aule didattiche di adeguata dimensione». Nell’avviso si precisa che «verranno prese in considerazione offerte con almeno due aule di circa mq 60 e sino al massimo di 30 aule (Perugia) o 5 aule (Todi) dotate di tutti i servizi necessari come ad esempio servizi igienici per maschi, femmine e diversamente abili». La durata del contratto di locazione per le aule sarà di 9 mesi e terminerà comunque il 30 giugno 2020 salvo proroga. L’inizio del contratto avrà decorrenza dal 14 settembre 2020.
OLMO NON PIACE
In questi giorni le dirigenti di Galilei e Pieralli hanno preso visione della 5 aule disponibili preso l’Ipsia di Olmo ma nessuno ha ritenuto fossero adatte alle loro esigenze. Tra le ipotesi possibili ci sono due spazi pregiati dell’ex convento S. Maria dei Servi a Porta Pesa, una proprietà della Diocesi che ci ha realizzato uno studentato. Il Demanio non ha spazi liberi se non l’ex carcere di Piazza Partigiani, ma per renderli funzionali per una scuola ci vorrebbe di attendere almeno un anno.
LA PROPOSTA
Fuori dal tavolo ieri è arrivata una proposta fuori dal coro: Fabrizio Croce, consigliere comunale di Idee Persone Perugia, suggerisce l’utilizzo delle discoteche. «Nel territorio comunale insistono almeno una dozzina che per collocazione e conformazione interna risponderebbero perfettamente a tutti i requisiti che dovrebbe avere una moderna e sicura aula didattica».

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