Terni, al ristorante con l'ombrello: la cena al tempo della pandemia

Terni, al ristorante con l'ombrello: la cena al tempo della pandemia
di Sergio Capotosti
Lunedì 3 Maggio 2021, 08:28
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Nonostante il coprifuoco e i tanti divieti, e anche il maltempo ha contribuito a rovinare la festa, la voglia di stare insieme, di ritornare a vivere, è prevalsa. Lo dimostra quella che è già una foto simbolo del primo sabato sera in fascia gialla vissuto a Terni, con un gruppo di ragazzi che resta sotto la pioggia pur di rimanere nel locale dove hanno deciso di trascorrere una serata in compagnia, come non capitava ormai da mesi. E nemmeno un temporale ha smontato i piani della comitiva, segno che la voglia di normalità è tanta, ovviamente nel rispetto delle disposizioni anticontagio, anche quando sono difficile da digerire. È accaduto sabato sera in via Fratini, cuore della movida ternana. Lo scatto è stato fatto dal ristoratore Simone Bernardi, del Postaccio. Un locale che potenzialmente potrebbe accogliere cento coperti, ma che attualmente non può ospitare più di trenta persone, rigorosamente all'aperto.
Le reazioni. «Fosse stato per me, ovviamente, li avrei fatti entrare, ma le norme vanno rispettate, anche quando non pienamente condivise», afferma Simone Bernardi. E oltre a fare i conti con i divieti, sabato sera i locali del centro hanno dovuto scontare pure il maltempo. «Nel mio caso - prosegue Bernardi - non abbiamo potuto accogliere almeno 50 persone che avrebbero voluto mangiare da noi. Tuttavia - prosegue - siamo contenti di essere almeno ripartiti e di aver rivisto finalmente il locale rivivere».
Un paradosso che spiega in maniera concreta le ragioni delle critiche che le associazioni di categoria muovono alle normative anticovid in questa fase di ripartenza, segnata da una serie di «contraddizioni» che vanno «risolte»
«Il primo sabato sera ha già evidenziato l'assurdità delle disposizioni imposte ai ristoranti per somministrare i pasti - commenta Daniele Stellati, direttore di Confesercenti Terni - servire il cibo sotto la pioggia e far mangiare con l'ombrello aperto ai tavoli esterni è un scenario inimmaginabile fino ad ora. Nas ed ispettori dell'Asl - prosegue Stellati - non si sarebbero fatti attendere, ma ormai sembra tutto possibile, esiste solo il Covid e si cerca di fermare mettendo a repentaglio anche la salute generale delle persone e le attività economiche. Così ci rimettono tutti. Considerare questo sabato un giorno di lavoro è semplicemente inconcepibile».
Anche Stefano Lupi, presidente della Confcommercio, commenta la foto simbolo. «La pioggia non frena la voglia di socializzare e stare insieme. Sicuramente - osserva Lupi - la normativa va modificata almeno consentendo di poter trovare riparo dentro i locali in caso di maltempo, nel rispetto delle distanze. Sempre nel rispetto delle normative si deve consentire l'accesso ai locali all'interno. Molti operatori hanno speso soldi per mettere in sicurezza i propri locali. Quindi il consumo solo all'aperto penalizza chi non ha spazi esterni».

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