Terni, il sindaco Latini a favore del decreto sicurezza:
«La legge va rispettata»
Gentiletti (SC): «Allora celebri le unioni civili»

Terni, il sindaco Latini a favore del decreto sicurezza: «La legge va rispettata» Gentiletti (SC): «Allora celebri le unioni civili»
Venerdì 4 Gennaio 2019, 19:18 - Ultimo agg. 5 Gennaio, 15:57
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TERNI C'è anche il sindaco di Terni, Leonardo Latini, tra i 29 sindaci che hanno sottoscritto una lettera indirizzata al presidente dell'Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari, in difesa dell'applicazione del decreto Salvini sulla sicurezza.
 «I sindaci devono sempre e comunque rispettare le leggi, pena una grave delegittimazione delle istituzioni che rappresentano», si legge nel testo della missiva. Il sindaco Latini, così come i suoi colleghi che hanno sottoscritto la lettera, ritiene infatti «che il decreto sicurezza contenga norme e principi giusti e condivisibili».
Ma a Terni l'adesione di Latini ha avuto anche un risvolto politico. Il consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti, infatti, ha subito replicato: «Allora, signor sindaco, ci aspettiamo di vederla finalmente celebrare le unioni civili. Sono legge della Repubblica e come ci ricorda, è dovere del sindaco non delegittimare le istituzioni».
Latini non ha ancora risposto a Gentiletti. La lettera inviata invece a Decaro prosegue così_ «La gestione dell'immigrazione in questi ultimi anni - si legge ancora - ha aumentato il senso di insicurezza e il disagio sociale dei cittadini. La cancellazione dei flussi programmati e l'equiparazione tout court tra rifugiati e migranti economici ha prodotto conseguenze che era doveroso contrastare agendo alla radice di quella equiparazione. Sulle città, sulle prefetture e sulle comunità locali, infatti, si sono scaricati i costi gestionali, sociali e di sicurezza derivanti dal fenomeno con scelte dissennate e illogiche». «Chiediamo pertanto a Te, caro Presidente - conclude l'appello indirizzato al presidente dell'Anci - di farti garante affinché l'associazione su queste ed altre questioni cruciali non venga usata strumentalmente per sostenere le posizioni politiche di una parte del Paese».

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