L'Antimafia: «A Terni criminali capaci di spaccio, rapine e immigrazione clandestina»

L'Antimafia: «A Terni criminali capaci di spaccio, rapine e immigrazione clandestina»
di Nicoletta Gigli
Domenica 26 Luglio 2020, 15:42 - Ultimo agg. 28 Luglio, 08:52
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TERNI «Le indagini svolte nella provincia hanno permesso di individuare e disarticolare sodalizi criminali, anche a composizione multietnica, responsabili di numerosi reati, tra i quali le rapine, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e traffico di sostanze stupefacenti. Lo spaccato dello spaccio nella conca e le tante operazioni messe a segno nel 2019 hanno un ruolo preponderante nella relazione del ministro dell'interno al parlamento sull'attività della direzione investigativa antimafia. Particolarmente significativa è l'operazione Toner, conclusa dai carabinieri con l'esecuzione, a luglio 2019, di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Perugia nei confronti di un sodalizio criminale composto da 19 soggetti marocchini e italiani. L'organizzazione, dedita al traffico di cocaina, hashish e marijuana nelle zone di Terni, Roma e Rieti, era caratterizzata da un'organizzazione interna per ruoli. I componenti della banda di nazionalità marocchina avevano infatti il compito di reperire sostanze stupefacenti sul più ampio mercato di Roma, che venivano poi affidate ai pusher locali per la vendita al dettaglio. Per gli 11 imputati che hanno scelto l'abbreviato il processo di primo grado si è chiuso di recente con condanne a oltre 60 anni di carcere. Con un impianto accusatorio, quello della direzione distrettuale antimafia, che ha retto. E che ha convinto il gip, Valerio d'Andria, a confermare quasi in toto l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Nella relazione della Dia l'operazione Polluce della polizia, chiusa con l'arresto di due rumeni ritenuti responsabili dello spaccio di cocaina nelle varie zone della città. Stranieri che avevano fidelizzato i clienti, che da anni si rivolgevano a loro per l'acquisto di cocaina. E chi non saldava il conto era vittima di continue minacce. Nel bilancio 2019 vengono ricordati gli esiti dell' operazione Montana, eseguita nel 2018 dalla polizia che ha permesso di disarticolare un'organizzazione criminale a composizione albanese, italiana, tunisina e peruviana, con la cattura di 14 soggetti dediti allo spaccio di cocaina, eroina, hashish, marijuana e droghe sintetiche. Relativamente alla diffusione delle droghe - si legge nella relazione - si ricorda anche l'operazione Gotham conclusa della polizia il 18 dicembre 2018, nei confronti di 29 pregiudicati di origine africana, principalmente nigeriani, a vario titolo ritenuti responsabili di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti anche nei confronti di minori. Per i 16 pusher che hanno scelto l'abbreviato un mese fa i giudici d'appello hanno più che dimezzato le pene. La consistente riforma della sentenza emessa un anno fa dal gip, Simona Tordelli, che condannò i pusher africani a quasi 60 anni di carcere, è legata all'accoglimento delle richieste difensive. Che hanno ottenuto la derubricazione dei 130 episodi di cessione nel piccolo spaccio, caratterizzato da una ridotta circolazione di droga e denaro.

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