Terni, salvano il figlio dalla droga e scoprono il covo dello spaccio

Terni, salvano il figlio dalla droga e scoprono il covo dello spaccio
di Nicoletta Gigli
Martedì 3 Maggio 2022, 17:06 - Ultimo agg. 17:16
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TERNI - “Quando abbiamo scoperto che nostro figlio faceva uso di droga siamo stati costretti a fare gli investigatori. Alla fine siamo riusciti a trovarlo il luogo in cui comprava le canne, e forse anche altre sostanze, insieme agli amici, tutti minorenni. La speranza è che le indagini in corso possano bloccare questo ennesimo canale di spaccio in città”.

I genitori di Mauro, 15 anni, ternano, sono disperati.

Per tirarlo fuori dal giro in cui è finito le hanno tentate tutte. L’hanno seguito mentre si spostava per la città e per due volte, di fronte all’immagine di quel figlio che con gli amici coetanei si riuniva per fumare l’erba, hanno chiamato le forze dell’ordine convinti che una denuncia lo avrebbe aiutato a uscire da quel brutto giro. “Abbiamo usato anche l’app  YouPol, è brutto anche raccontarlo ma non sapevamo più che fare. Volevamo fare in modo che fosse colto sul fatto almeno questa storia poteva finire”.

Il calvario della famiglia ternana inizia quasi all’improvviso.

E’ il mese di novembre. Mauro si comporta in modo strano, inizia a saltare le lezioni a scuola, non vuole più fare sport e accusa forti mal di testa. Col passare dei giorni dai portafogli dei suoi genitori iniziano a sparire i soldi e, da casa, anche qualche oggetto di valore.

“Inutile provare a chiedergli cosa ci facesse con i soldi e perché si comportasse in modo sfuggente - dicono i genitori- lui, come sempre accade in questi casi, aveva alzato un muro invalicabile”.

La coppia non ci mette molto a scoprire la verità sulle “stranezze” di quel figlio quindicenne, che ad ogni richiesta di spiegazioni diventa sempre più aggressivo e non accetta consigli e limitazioni alle frequenti uscite con gli amici.

Basterà seguirlo per scoprire dove andava a comprare le canne che poi fumava con gli amici. Sulla vicenda, puntualmente segnalata dai genitori, saranno le indagini in corso a fare chiarezza.

Quando Mauro ha capito di essere stato scoperto, avvisato da qualche “amico” dei pusher che aveva il compito di presidiare la zona allontanando ogni occhio indiscreto, ha avuto reazioni molto violente nei confronti dei genitori e contro gli oggetti che ha trovato in casa. Al punto che i suoi sono stati costretti a chiamare le forze dell’ordine per calmarlo e soprattutto per tentare di trovare soluzioni.

Tra le stranezze scoperte dalla coppia le scarpe griffate nuove di zecca di Mauro, sparite a tre giorni dall’acquisto: “Le abbiamo trovate appese a un filo in un vicolo del centro storico, accanto ad altre. Abbiamo suonato ai campanelli di quella palazzina ma non risponde nessuno e sono ancora lì”.

La speranza di recuperare Mauro ora è appesa ad un sacerdote che si sta prendendo cura di lui:“Impotenti e soli non sapevamo più a chi rivolgerci. Un mese fa, il giorno in cui per Mauro era pronto un ricovero in una comunità, l’incontro casuale con una coppia di volontari della parrocchia, che lo conoscevano dai tempi del catechismo. Ci hanno messo in contatto con il parroco che lo sta seguendo con amore. Da qualche settimana nostro figlio fa il volontario aiutando i profughi arrivati a Terni dall’Ucraina. Una luce in fondo a un tunnel dal quale speriamo possa uscire presto, anche se il problema purtroppo non è ancora alle spalle”.

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