Terni, spaccio e violenza: la Cassazione annulla le condanne per gli episodi di estorsione

Per quattro imputati nuovo processo di fronte alla corte d'appello di Firenze

Terni, spaccio e violenza: la Cassazione annulla le condanne per gli episodi di estorsione
di Nicoletta Gigli
Sabato 11 Marzo 2023, 08:37 - Ultimo agg. 09:43
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TERNI - Per convincere il tossico a saldare il conto, per l’accusa sostenuta dal pm Camilla Coraggio passata al vaglio del tribunale di Terni e della corte d’appello di Perugia, fecero esplodere un petardo di fronte alla porta di casa sua.

Quelli finiti in cella a maggio 2020 per l’operazione White Bridge, nelle carte messe insieme dagli investigatori della Mobile, erano spacciatori pronti a tutto pur di recuperare i soldi. Auto intestate a se stessi come pegno, scritte minacciose con la vernice sullo stabile abitato dal cliente che non aveva pagato. Nelle carte estorsioni, attraverso minacce, aggressioni, atti di vandalismo e danneggiamenti, pure a mezzo di esplosivi, ai danni di acquirenti in ritardo con i pagamenti della droga ceduta a credito.

Un’indagine, chiusa in pieno lockdown con 16 ordinanze di custodia cautelare e con pesantissime condanne in primo grado confermate in appello, che ora viene in parte messa in discussione dalla corte di Cassazione.

Che ha annullato le condanne per gli episodi di estorsione inflitte a Slim Rozzanelli, legato al tifo organizzato della curva, a sua madre, Jamila Yahyaoui, alla ternana, Tatiana Massarelli e al tunisino Mohamed Ben Abdrabbah.

Per tutti e quattro, collocati al vertice della banda multietnica accusata di 70 episodi di spaccio di cocaina, eroina, hascisc, marijuana e droghe sintetiche ricavate da un mix di anfetamine e caffeina, 100 acquisti di droga e di una decina tra estorsioni e aggressioni, ci sarà un nuovo processo di fronte alla corte d’appello di Firenze.

«Posto che i miei assistiti si sono sempre professati innocenti rispetto alle ipotesi di estorsione sono soddisfatto dell’esito - dice Francesco Mattiangeli, legale dei quattro imputati.

Auspicavo l’annullamento della sentenza anche per le imputazioni legate allo spaccio di droga» aggiunge.

La condanna più pesante in primo grado, confermata in appello, a sette anni di carcere, per Noureddine Lakraimi.

6 anni e 4 mesi per Slim Rozzanelli, e sua madre Jamila Yahyaoui,  5 anni e 8 mesi la ternana, Tatiana Massarelli, 5 anni per Hassan Zahri. E poi 4 anni e 4 mesi per Hamza Jamghili e Said Aouled Mounir. Condanna a 3 anni e 8 mesi ciascuno per Valerio Ruffinelli e Mohamed Ben Abdrabbah  e a tre anni per Tony Legato.  Pene più lievi per gli altri tre pusher che finirono ai domiciliari.

L’operazione “White bridge” finì nella relazione della direzione investigativa antimafia, che parlò di «organizzazioni criminali multietniche dedite al traffico ed allo spaccio di stupefacenti Il sodalizio attuava anche estorsioni, attraverso minacce, aggressioni, atti di vandalismo e danneggiamenti, pure a mezzo di esplosivi, ai danni degli acquirenti in ritardo con i pagamenti».

Per le accuse di estorsione però ora il processo riparte da zero.

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