La cardiologa Khoury: «Le cardiomiopatie da stress colpiscono dieci volte di più le donne»

La presidentessa del Soroptimist club di Terni, Alessandra Ascani, con Maria Rita Parsi
La presidentessa del Soroptimist club di Terni, Alessandra Ascani, con Maria Rita Parsi
di Daniele Sorvillo
Martedì 11 Febbraio 2020, 17:23 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 09:20
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Mancano pochi giorni a San Valentino e Terni si prepara a festeggiare il suo santo patrono con il fitto calendario degli Eventi Valentiani. Si deve, però, all’impegno del Soroptimist club di Terni, organizzazione senza fini di lucro, presieduta da Alessandra Ascani, l’idea di dedicare uno degli incontri valentiniani al convegno "Il cuore delle donne - l'universo psicoaffettivo femminile", «un tema originale ed inedito», come detto dall’Assessore Andrea Giuli, presente in rappresentanza del Comune di Terni, patrocinatore del convegno.

Una riflessione attenta al cuore femminile, quella che si è svolta domenica scorsa, al Centro Congressi dell’Hotel Garden. Relatrici per l’occasione la cardiologa Georgette Khoury e la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, già Membro del Comitato Onu per i diritti dei fanciulli e delle fanciulle. E proprio alla tutela dei minori, vittime più esposte, è dedicato l’impegno del Soroptimist, impegnato in una serie di progetti per dotare le istituzioni di aule dedicate, adatte ad accogliere soggetti che meritano cura e attenzione. Obiettivo del convegno è stato non solo quello di educare al rispetto e alla parità di genere, seppur nella giusta diversità, ma anche di approfondire l’aspetto emozionale dell’universo femminile, con particolare riguardo alla medicina di genere. Ciò allo scopo di perseguire quella che è la filosofia fondativa del Soroptimist, attento alla tutela, promozione e all’avanzamento della condizione femminile, e impegnato nell’assistenza delle vittime di violenze di genere.  L’interessante convegno è stato suddiviso in due momenti: ad aprire la riflessione è stata la Dottoressa Koury, specialista presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria Terni, con una relazione tecnica sulle peculiarità femminili nelle cardiopatie (e un focus specifico sulle cardiomiopatie da stress psico-fisico e sociale, che colpiscono le donne 10 volte in più degli uomini), descrivendo, con precisione scientifica ma spirito divulgativo, cosa succede nel corpo delle donne quando il cuore incontra il cervello.

La seconda parte è stata invece condotta dalla professoressa Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus, che ha regalato una lectio magistralis sull’universo psicoaffettivo femminile. «Punto di partenza di ogni riflessione deve essere – ha detto la Parsi – la Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia, approvata nel 1989, che ribadisce quali sono gli obblighi della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia. Se non si inizia con il rispetto e l’applicazione di questo documento, è impossibile pensare che il mondo possa migliorare». Sono infatti i bambini, ha proseguito la Parsi nel suo appassionato intervento, che vanno tutelati e difesi, perché saranno loro gli adulti di domani. E questo vale ancor più per i diritti inalienabili delle bambine, che sono sistematicamente violati in molte parti del mondo. Ciò deve avvenire fin dalla gestazione, proteggendo le donne: «È scientificamente dimostrato che gli scambi neurochimici tra madre e figlio diventano un patrimonio radicante: se la madre è stata serena durante la gravidanza, il bambino ne trarrà enorme vantaggio; altrimenti porterà danni nel suo patrimonio culturale e genetico. Alla radice della nascita di ogni essere umano c’è una donna, anzi, se c’è un creatore, quel creatore è una donna: sottovalutare il significato e il valore del corpo delle donne significa non aver capito nulla della problematica relazione tra i due sessi». E quindi, sottolinea ancora la Parsi, le donne devono prendere coscienza di se stesse e del loro corpo, di questa enorme responsabilità educativa e formativa. Intorno a questa profonda relazione di dipendenza degli uomini dalle donne, che genera reazioni spesso violente, deve ruotare una riflessione matura e profonda, educata e rigenerata, sul rapporto tra maschile e femminile. Il compito di educare al rispetto e al sostegno reciproco, fatto di parità di interventi tra donne e uomini, deve essere svolto, per i bambini, dalla scuola e dalle istituzioni formative, da adulti consapevoli che i bambini osservano e assorbono tutta la violenza adulta, anche se trasmessa involontariamente e inconsapevolmente.
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