Una panchina rossa e indagini serrate
La lotta della polizia alla violenza di genere

Una panchina rossa e indagini serrate La lotta della polizia alla violenza di genere
Mercoledì 25 Novembre 2020, 18:13 - Ultimo agg. 27 Novembre, 20:15
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TERNI - La polizia ha rinnovato l’appuntamento con #questononèamore, la campagna contro la violenza sulle donne. In un anno che ha visto la questura occpata in indagini serrate su sei episodi di violenza sessuale, che si aggiungono ai 10 dell’anno scorso, su 50 maltrattamenti in famiglia e 28 atti persecutori.

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha visto impegnata la polizia su vari fronti, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza da covid-19.

La prima tappa a palazzo Spada, quando il personale della questura ha incontrato l’amministrazione comunale di Terni, con gli assessori al welfare, Cristiano Ceccotti, e alle pari opportunità, Elena Proietti, e le associazioni locali a tutela delle donne, davanti alla panchina rossa simbolo della lotta ad ogni forma di violenza contro le donne. Poi la delegazione si è spostata nella biblioteca comunale, dove i ragazzi del liceo artistico Metelli hanno esposto delle opere sul tema “Mani creative contro la violenza sulle donne”.

 A seguire l'inconto al pronto soccorso dell’ospedale, per rafforzare la collaborazione fra la polizia e la struttura ospedaliera, una sinergia mai venuta meno, nonostante l’emergenza sanitaria, e cha ha visto sempre operativo il “Codice Rosa”, con il “Percorso Rosa”, con una sala dedicata che, come afferma il direttore sanitario, Pasquale Chiarelli “non è stata toccata dalle esigenze organizzative del pronto soccorso covid”, dove viene dato anche un supporto psicologico e dove le donne vengono subito messe in contatto con il centro antiviolenza.

La procedura di pronto soccorso prevede anche particolare attenzione ai figli minori della vittima di violenza.

Il questore, Roberto Massucci, ha sottolineato come “il tema della vicinanza, dell’esserci sempre, che ispira la polizia di stato, sia magnificamente espresso nella fotografia delle poliziotte insieme ai sanitari”.

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