Virus, vaccini AstraZeneca agli avvocati
perchè è finita sotto inchiesta dirigente Asl

Virus, vaccini AstraZeneca agli avvocati perchè è finita sotto inchiesta dirigente Asl
di Luca Benedetti
Mercoledì 24 Marzo 2021, 08:10
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PERUGIA C’è anche un’inchiesta per il vaccino agli avvocati domenica al punto vaccinale perugino di Ponte d’Oddi. L’ha aperta la Asl 1 con una segnalazione all’ufficio provvedimenti disciplinari in merito alle dichiarazioni della responsabile del Distretto in merito alle dosi somministrate agli avvocati. Il dg della Asl 1, Gilberto Gentili, ha avviato un’inchiesta interna che «ha coinvolto -come è scritto in una nota della stessa Asl-anche il Commissario straordinario Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo. A tal proposito sono stati chiesti chiarimenti alla responsabile del distretto del Perugino». Tutto inizia sabato sera, la referente aziendale delle vaccinazioni avvisa la responsabile del distretto che a Ponte d’Oddi vanno fatte dosi aggiuntive di AstraZeneca rispetto alle 28 prenotate. Vengono convocate le categorie: rappresentanti delle onoranze funebri e 44 personale del mondo della scuola. «Nella mattinata di domenica, invece, alle ore 9,30-racconta ai vertici della Asl la dirigente del Distretto- sono stata informata dell’adesione di soli 22 soggetti di quelli provenienti dalle scuole». Avanzavano dosi. E allora? «Ho provveduto, tramite un contatto personale, a far arrivare per il punto vaccinale di Ponte D’Oddi alcuni avvocati, la cui categoria era ricompresa nell’elenco dei soggetti da vaccinare per la cui numerosità e per l’eseguità delle dosi disponibili in quella domenica non avevo provveduto a contattare in precedenza». La volontà era quella di non sprecare le dosi. «Mi rammarico profondamente se, in considerazione della contingenza, il mio comportamento sia stato frettoloso- ha detto ancora la responsabile del Distretto- sbrigativo ovvero improntato a risolvere il problema piuttosto che ad effettuare i passaggi formali necessari, e di ciò mi assumo ogni responsabilità, seppure sottolineando la massima buona fede nel perseguire i principi di tutela della salute e dell’operare tempestivamente per il suo perseguimento». Ecco perché le sue parole sono finite sul tavolo dell’Ufficio che si occupa dei procedimenti disciplinari che valuterà eventuali responsabilità.
I FRAGILI AL PALO
Intanto, mentre arrivano notizie di dosi a personale della giustizia, non solo amministrativi, i fragili aspettano il loro turno. Quando verranno vaccinati? «Al massimo entro la prima settimana di aprile», assicura l’assessore alla Salute, Luca Coletto nell’annunciare l’intesa con i medici di famiglia e guardia medica per la vaccinazione della fascia di età tra 790 a 79 anni. L’impressione è che si andrà dopo Pasqua. Tra loro anche i disabili come ha spiegato nel question-time in consiglio regionale il vice presidente della giunta, Roberto Morroni, rispetto a una interrogazione di Paola Fioroni e Francesca Peppucci (Lega.
Coletto fa anche i conti delle dose arrivate nei giorni scorsi e quelle in arrivo entro lunedì: in totale 64.820 tra Pzifer, Moderna e Astrazeneca.
COMMISSIONE COMUNALE
Situazione al limite del paradosso ieri mattina in commissione comunale cultura al Comune di Perugia. I consiglieri Cesaro (Forza Italia) e Puletti (Progetto Perugia)hanno presentato (e poi rinviato) un ordine del giorno per inserire nel piano vaccinazioni categorie ritenute a rischio: ingegneri, architetti, geometri, periti industriali e geologi. Eppure il nuovo piano vaccini prevede che ci si muova su fragili e fasce di età. Lo ha ricordato il vice sindaco Tuteri che ha espresso forti dubbi sull’iniziativa dell’ordine del giorno che voleva impegnare la giunta comunale, organo che non può intervenire sul tema. Durissimo il leader del centrosinistra Giubilei che ha definito l’ordine del giorno: «Scandaloso».

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