Lotta al virus, arrivano altri 5000 vaccini
il piano degli ospedali per somministrarli

Lotta al virus, arrivano altri 5000 vaccini il piano degli ospedali per somministrarli
di Luca Benedetti
Martedì 29 Dicembre 2020, 08:00
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PERUGIA Dopo il vaccine-day di domenica mattina all’ospedale di Spoleto, si guarda subito oltre. Oggi, maltempo permettendo, arrivano in Umbria altre 5000 dosi di vaccino Pfizer di uno stock di 450mila dosi partite dai depositi del Belgio e destinate all’Italia. Una quantità di dosi che verrà replicata anche nelle settimane successive fino ad arrivare alle 16mila previste per la fase 1 dell’Umbria. I team vaccinali sono pronti a muoversi nel giro di un giorno dall’arrivo delle fiale e dare il via alla vaccinazione di personale sanitario, addetti delle Rsa e anziani delle case di riposo.
La stessa ditta che produce i vaccini provvederà a consegnarli negli hub regionali dove viene stoccato l’anti Covid-19. Stavolta il vaccino non arriverà scongelato dentro alle thermo block come avvenuto domenica quando l’Esercito ha scaricato le dosi destinate all’Umbria (85), ma le fiale arriveranno a meno ottanta gradi e verranno prese in consegna nei frigoriferi degli ospedali di riferimento: Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello. Delle cinque confezioni in cui sono divise le cinquemila dosi, due sono destinate all’ospedale di Perugia una ciascuno a quelli di Terni, Foligno e Città di Castello.
IL BILANCIO
Il bilancio del vaccine-day è positivo. Lo spiega il dottor Alessandro D’Arpino, direttore della farmacia ospedaliera del Santa Maria della Misericordia di Perugia. 
«Il passaggio dalla teoria alla pratica-spiega D’Arpino- è stato molto importate per testare tutta la procedura. Vaccinare non è soltanto praticare un’iniezione al paziente, ma significa avere il consenso informato dello stesso paziente, registrare la vaccinazione, inserire i dati nel software per gestire l’intera operazione, programmare la somministrazione della seconda dose e tenere sotto controllo il paziente dopo la somministrazione per verificare eventuali reazioni allergiche. Va costruita una sequenza logica per evitare i tempi morti».
L’Aifa ha autorizzato il cosiddetto sovrariempimento, cioè si potranno effettuare più dosi rispetto a quelle previste da ogni singola boccetta. «Con il sovrariempimento- spiega D’Arpino-le 195 fiale di ogni confezione potranno consentire di somministrare mille dosi. Questo significa che potremo esaurire le dosi assegnate con una media di circa 300 vaccinati al giorno». Dati legati ai team vaccinali che verranno messi in campo negli ospedali. All’ospedale di Perugia dovrebbero esserci tre postazioni di vaccinazione anche se il dato è ancora da definire in maniera certa.
LA SICUREZZA
Un tema caldo, che ha portato il Viminale a chiedere ai prefetti piani di sicurezza rispetto ai punti in cui il vaccino viene consegnato da Pfizer, è quello della difesa delle dosi. L’Azienda ospedaliera di Perugia ha rinforzato i controlli al magazzino farmaceutico aziendale. Magazzino che è stato anche visitato dai carabinieri del Nas che hanno certificato che tutto è a posto. «In questi giorni-spiega il dottor D’Arpino-abbiamo rinforzato la vigilanza ed è stato anche rafforzato il sistema tecnologico di controllo con altre telecamere». 
I vaccini vengono conservati nel magazzino farmaceutico che è un vero e proprio forziere che ogni anno amministra medicinali e dispositivi medici per circa 100 milioni di euro con uno stock del valore medio di magazzino che sfiora i sei. In questo momento, pur essendoci terapie che arrivano a costare anche 300mila euro per ogni sacca, il vaccino anti Covid-19, che vale qualche decina di euro a fiala, è il medicinale più prezioso.

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