Vissani e la bolletta del ristorante: «Quest'anno 16.500 euro, se vogliono farci chiudere lo dicano»

Il maestro della cucina italiana e suo figlio gestiscono il ristorante «Casa Vissani» che si trova sulle sponde del lago di Corbara, a pochi chilometri da Orvieto

Vissani e gli aumenti in bolletta: «Quest'anno 16.500 euro, se vogliono farci chiudere lo dicano»
Vissani e gli aumenti in bolletta: «Quest'anno 16.500 euro, se vogliono farci chiudere lo dicano»
Giovedì 1 Settembre 2022, 16:30 - Ultimo agg. 2 Settembre, 13:07
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«A luglio di un anno fa la bolletta dell'energia elettrica era di 5.900 euro, quest'anno siamo chiamati a pagare 16.500 euro e per agosto è atteso un ulteriore rincaro del 20 per cento. Se ci vogliono far chiudere basta che ce lo dicano»: a dirlo  mostrando le cartelle, sono Gianfranco e Luca Vissani, il maestro della cucina italiana e suo figlio che gestisce il ristorante «Casa Vissani» che si trova sulle sponde del lago di Corbara, a pochi chilometri da Orvieto.

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«Impossibile continuare a fare impresa»

«Spiegateci come dobbiamo andare avanti», aggiungono. «Qualcuno - dice Luca - ho visto che mette negli scontrini il costo di luce e gas.

Se dovessi fare la stessa cosa dovrei spalmare sul conto dei clienti mille euro al giorno, dato che il nostro ristorante resta aperto 16 giorni al mese». Padre e figlio spiegano di aver deciso di «non ritoccare nemmeno i prezzi, malgrado il costo delle materie prime sia notevolmente aumentato».

Ma avvertono: «A queste condizioni è impossibile continuare a fare impresa in Italia». «Non vorrei parlare di politica e tantomeno di elezioni - dice Gianfranco Vissani - ma di certo serve che oggi tutti i partiti trovino un'intesa per salvare questa nostra piccola Italia». «Tutti insieme - aggiunge - devono tirarci fuori dal baratro in cui siamo finiti».

 

Lo chef fa anche un'analisi dei flussi turistici registrati in Italia durante l'estate: «Un certo pubblico si è concentrato solo in alcune zone del Paese, come la costiera Amalfitana o Forte dei Marmi, in altri luoghi di villeggiatura, come ad esempio i nostri territori, ho visto con i miei occhi tanti stranieri fare spesa nei supermercati e mangiare nelle case prese in affitto». «Ma al di là di questo - sottolinea il maestro Vissani - occorre un'azione politica seria, tesa ad aiutare le imprese e le persone davvero bisognose e quindi basta con questo reddito di cittadinanza. Chi andrà a governare - conclude - pensi ad aumentare gli stipendi e ridurre la pressione fiscale».

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