Ricatti a luci rosse via whatsapp
ecco come riescono a rubare il profilo

Ricatti a luci rosse via whatsapp ecco come riescono a rubare il profilo
di MIchele MIlletti
Martedì 26 Gennaio 2021, 07:53 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 08:26
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PERUGIA - Bastano sei cifre per creare una quantità infinita di problemi. Quelle del codice necessario a far ripartire il profilo whatsapp di un amico in rubrica. Questo è quanto l’ignara vittima crede di fare, fornendo quelle cifre al contatto che si è palesato con un messaggio di aiuto. In realtà sta fornendo libero accesso al suo spazio whatsapp (contatti, gruppi e chat) al criminale informatico nascosto sotto l’apparente numero dell’amico a cui ovviamente ha già rubato numero e contatti del sistema di messaggeria istantanea.
Dice, cosa se ne fanno di tutti questi profili presi con l’inganno? In tre parole, ciò che vogliono. E sono tutte cose che prevedono truffe, raggiri e ricatti. Dall’inviare un link con la dicitura «guarda questo video divertente» che in realtà è un virus attraverso cui entrare nei sistemi informatici delle vittime e rubare codici di accesso a posta elettronica e home banking a false richieste di aiuto e invio soldi. Fino addirittura a chiedere soldi per togliere dai social o non far girare foto compromettenti. E purtroppo c’è chi paga, perché la paura o la scarsa conoscenza delle truffe online e via social possono purtroppo giocare brutti scherzi. Anche a Perugia e in Umbria si registrano vittime di questo raggiro, che dai giorni immediatamente successivi al Natale sembra avere avuto un’impennata.
LA STORIA
Giorgio, nome di fantasia, è un perugino caduto nella rete dei criminali informatici e che ha pagato qualche centinaia d’euro. «Mi è arrivato un messaggio whatsapp da parte di una persona che ho in rubrica nel quale mi si chiedeva un aiuto dal momento che era in grossa difficoltà economica, con tanto di estremi per fare il pagamento. Essendo una persona conosciuta, ho acconsentito considerando anche che non si trattava di una grossa cifra». Solo successivamente, Giorgio scoprirà di non aver aiutato il conoscente in difficoltà ma di aver subito il raggiro dei criminali informatici che si erano impadroniti del profilo whatsapp del contatto.
C’è chi ha anche subito il tentativo di un vero e proprio ricatto, con la richiesta di soldi anche sotto forma di bitcoin (la moneta elettronica da usare tramite internet) per fare in modo di eliminare foto a “luci rosse” che ritraggono la vittima in atteggiamenti osè. Ovviamente si tratta di una truffa ma è chiaro che, come in ogni raggiro che si rispetti, l’aspetto psicologico è determinante per giungere a un finale positivo per i criminali.
COME FUNZIONA
Ma come scatta la truffa? Con questo messaggio: «Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?». Facile che molti possano caderci, dal momento che si tratta di una richiesta apparentemente innocua, specie perché arriva da una persona conosciuta. Un amico o un conoscente che si ha nella propria rubrica telefonica e whatsapp. «Il nostro contatto in rubrica ci ha mandato involontariamente quel messaggio perché è caduto nella truffa - spiegano gli esperti - la quale permette ai criminali di sfruttarne il profilo per mandare quel messaggio ad altri contatti, in una sorta di catena di sant’Antonio automatica. Il criminal hacker entrato in possesso dell’account diventa a tutti gli effetti proprietario del profilo e delle impostazioni personalizzate. Grazie al controllo dei profili, il criminale potrebbe diffondere messaggi di truffa, con link a malware o a pagine utili a rubare i dati personali dei contatti. Ci potrebbe arrivare ad esempio un messaggio da un nostro amico, il cui profilo è stato rubato, che ci invita a cliccare un link per vedere un video divertente».
Insomma, una truffa complessa e semplice al tempo stesso ma che può rivelarsi particolarmente dannosa.

Gli esperti dunque invitano a fare molta attenzione e non fornire mai quel codice che viene richiesto.

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