Preti sposati al Papa: «Ci consideri dei "riservisti" per confessare i malati di coronavirus»

Preti sposati al Papa: «Ci consideri dei "riservisti" per confessare i malati di coronavirus»
Lunedì 20 Aprile 2020, 09:14 - Ultimo agg. 15:30
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L'associazione dei preti sposati chiede a Papa Francesco la possibilità di utilizzare coloro che sono stati dispensati dal sacerdozio perchè hanno contratto un matrimonio come dei «riservisti» per amministrare i sacramenti in questo periodo di coronavirus. Un appello che si unisce a quello di un teologo colombiano, Dumar Iván Espinosa Molina, docente all’Università di Cundinamarca (Colombia) e pubblicato sulla agenzia Adista. 

Per il Movimento Internazionale dei Sacerdoti sposati, fondato nel 2003 da Giuseppe Serrone, i preti sposati dispensati dal ministero, in virtù del rescritto di dispensa, avrebbero l’obbligo di assolvere il penitente in caso di pericolo di morte, e la circostanza storica di una pandemia dovrebbe servire a riflettere.

Il 19 marzo scorso la Penitenzieria apostolica ha emesso un decreto relativo alla concessione di indulgenze speciali ai fedeli nell’attuale situazione di pandemia. Sebbene il decreto non menzioni la confessione per telefono, alcuni vescovi cattolici l’hanno autorizzata seguendo l’esempio della Chiesa ortodossa russa.

In questo modo, «mentre i preti cattolici di tutto il mondo celebrano la Pasqua in streaming, alcuni ortodossi si preparano anche ad amministrare la confessione per telefono ai fedeli che desiderano avvicinarsi al sacramento almeno una volta all’anno per la Pasqua».

E' in questo contesto che si sono fatti avanti tanti preti sposati «che vogliono collaborare, e sarebbero disposti ad ascoltare in confessione per telefono i contagiati da Covid-19 e ad assolverli in caso di pericolo di morte. La circostanza storica di una pandemia dovrebbe servire a riflettere anche sulla possibilità di un permesso speciale per i preti sposati a presiedere la messa in famiglia o in privato. 
 

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