San Francesco non era vegano (anzi suggeriva di mangiare tutto): i francescani smontano il cliché

San Francesco non era vegano (anzi suggeriva di mangiare tutto): i francescani smontano il cliché
San Francesco non era vegano (anzi suggeriva di mangiare tutto): i francescani smontano il cliché
di Franca Giansoldati
Martedì 15 Giugno 2021, 16:57
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Città del Vaticano – San Francesco non era affatto vegano come molti pensano, anche se amava gli animali, tanto che diceva ai suoi frati che era lecito mangiare tutto quello che veniva loro messo davanti. Compreso la carne. A smontare un cliché piuttosto diffuso tra i cultori estremi della alimentazione priva di proteine animali è padre Paolo Fiasconaro, il religioso che dirige il Centro Missionario Francescano e che per diverse estati fu il motore dello stand francescano sulle banchine del Tevere, nel cuore della movida romana, per fare conoscere alla gente l'attività caritativa francescana nel mondo.

In un libro che ha appena pubblicato (dal titolo Frate Movida) padre Paolo racconta la curiosità e le conversazioni fatte con le persone più disparate che si avvicinavano incuriosite al suo stand.

C'era chi chiedeva lumi se per caso i cani o i gatti avessero un'anima, chi voleva informazioni per mandare in Africa degli aiuti, chi sollecitava spiegazioni sul perché non bisogna consumare troppo. In uno di questi incontri è saltato fuori anche il tema del rapporto tra il Santo di Assisi e il veganesimo di cui San Francesco è diventata una specie di bandiera internazionale tanto che alcuni anni fa la più grande associazione vegana, la Peta - acronimo che sta per «People for the ethical treatment of the animal» – inviò persino una lettera a Bergoglio per chiedergli una svolta vegetariana a favore del rispetto di tutti gli animali, per incoraggiare la compassione verso le bestie proprio in onore di San Francesco. L'appello al Papa era di far suo il motto vegano: "Gli animali non sono nostri da mangiare». 

Padre Fiasconaro racconta che a fianco del loro stand c'era quello dei vegani frequentato da tanti giovani. «Oltre al cibo, esponevano vestiti o indumenti che non derivano dall’abbattimento di animali. Inoltre, fermavano i passanti con insistenza e volevano convincerli della loro ideologia, ma spesso non incontrano il parere positivo della gente». 

«Un responsabile dei vegani, avvicinandosi a noi frati, ci diceva che anche San Francesco era un vegano e quindi anche noi suoi figli dobbiamo essere vegani come il fondatore. Io ho risposto che non mi risultava di aver trovato nei testi della vita di San Francesco questa pratica, anzi San Francesco amava gli animali, come il lupo e gli uccelli, e li chiamava fratelli e sorelle e diceva ai frati: Tutto quello che vi viene messo davanti è lecito mangiarlo». Il risultato di questa precisazione fu l'allontanamento. «A questo mio ragionamento, qualcuno ha cominciato a prendere le distanze» commenta il frate. 

In una delle prime biografie, quella di Tommaso da Celano (1247), si narra che San Francesco, capitando il Natale di venerdì, impose ai frati di mangiare carne in quel giorno «in cui è nato il bambino». Francesco non mangiava solo carne, la gustava e si tramanda che tra i suoi cibi preferiti ci fosse la carne bianca, il pesce luccio e il pasticcio di gamberi. 

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