Estasi, guarigioni e premonizioni: ecco i segreti del Paese dei miracoli

Estasi, guarigioni e premonizioni: ecco i segreti del Paese dei miracoli
di Franca Giansoldati
Sabato 17 Luglio 2021, 18:58
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Città del Vaticano  - Il nostro Paese oltre ad essere noto per una moltitudine di santi, navigatori e poeti può contare anche su impressionanti folle di miracolati. Chi per una cosa, chi per l'altra.
Il viaggio alla scoperta dei miracoli attraversa l'intera dorsale, dalle Alpi fino all'ultimo avamposto sul Mediterraneo. Ed è in questo tragitto che si scopre - parallelamente alle città d'arte, ai grandi parchi nazionali, alle bellezze - una multiforme realtà in grado di elargire speranze a milioni di persone.


Da Nord a Sud l'Italia è piena di luoghi simbolici dove sono avvenute bilocazioni, estasi, premonizioni, guarigioni, presagi. Il tempo invece che oscurare l'eco dei prodigi ne ha mantenuto inalterata l'attrattiva. Eremi, chiostri, monasteri, basiliche, chiesette di campagna, cappelle, fontane che guariscono, rocce che parlano, statuette che lacrimano sangue, icone non attribuibili a mani umane, affreschi favolosi che per contatto possono donare la pace a chi li osserva sanando le pene dell'anima e del cuore.
L'elenco è talmente ricco che lo scrittore Natale Benazzi nella sua Guida ai Miracoli d'Italia, appena pubblicata dalla Rizzoli (310 pagine, 15,90 euro), ha dovuto fare una cernita, scegliendo solo quelli più importanti e tralasciando i minori.


Il percorso scelto da Bettazzi inizia dalla Valle d'Aosta, sotto il ghiacciaio della Brenva, sopra Courmayeur, meta di pellegrinaggi dal 1600.

Lì la Vierge du Berrier (la Vergine delle Rocce) esposta in una nicchia, protegge gli alpinisti. Tra gli ex voto c'è persino quello di Simone Canapa, uno dei protagonisti della prima spedizione italiana al Polo, a cavallo tra il 1800 e il 1900: un kayak, una tenda smontata e due remi.


In Emilia, invece, la tappa obbligata è a Sarsina, nel forlivese, dove c'è il collare che libera dal diavolo, grazie alla intercessione di San Vinicio che da 17 secoli dispensa la grazia a chi soffre di disturbi psichici, come depressione, ansia, attacchi di panico, schizofrenia, fino ad arrivare alla possessione diabolica (casi rarissimi). Sulle spalle del malato viene posta la catena di San Vinicio (che lui si metteva attorno al collo) invocando la sua azione. Il cammino dei miracoli prosegue in Basilicata, ad Acerenza, dove c'è un bastone che si muove secondo i peccati di chi vi sta di fronte. Apparteneva a San Canio, vescovo africano morto sotto la persecuzione di Diocleziano nel 292. Stando alle cronache questo oggetto prodigioso si sposta da solo. Persino un notaio ha recentemente certificato questo fenomeno. Le ultime narrazioni risalgono a 6 anni fa, riportate dalla Gazzetta del Mezzogiorno.


Il viaggio unisce tradizione, folclore, fede e arte. Difficile del resto dire cosa sarebbe Roma senza la neve ad agosto a Santa Maria Maggiore, o Cagliari senza il miracolo del mare della Madonna della Bonaria, o San Giovanni Rotondo senza il culto di Padre Pio o la città di Catania senza la tradizione di Sant'Agata. A questa santa martirizzata nel 251 viene attribuito il potere di fermare la lava dell'Etna quando erutta. In diverse occasioni l'ostensione del velo della santa riuscì a bloccare la colata salvando tutti. L'ultima volta è capitato nel 1887 ma siccome l'Etna è sempre pronto ad arrabbiarsi le reliquie di Sant'Agata restano una delle poche certezze dei catanesi.

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