Parroci sfidano il Vaticano e il Papa: in Germania il 10 maggio benediranno le coppie gay

Parroci sfidano il Vaticano e il Papa: in Germania il 10 maggio benediranno le coppie gay
di Franca GIansoldati
Lunedì 3 Maggio 2021, 17:21 - Ultimo agg. 17:22
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Città del Vaticano – Per capire quanto in Germania venga ascoltato il divieto categorico del Vaticano (avallato dal Papa) a non benedire in chiesa le coppie dello stesso sesso, diversi parroci e cappellani cattolici - per tutta risposta - hanno dato vita (partendo dalla diocesi di Amburgo) ad una iniziativa di rottura intitolata, semmai ce ne fosse stato bisogno: l'amore vince. Il 10 maggio, stando al sito web, si invitano le coppie gay o lesbiche desiderose di avere una forma di consacrazione e celebrare «la diversità dei progetti di vita e delle storie d'amore delle persone».

Il fatto è che nella società tedesca sono sempre di più le coppie dello stesso sesso e, di conseguenza, è sempre più difficile per la Chiesa ignorarle o tenerle fuori dalla comunità cattolica, negando loro persino l'attività sessuale visto che secondo il Catechismo i gay dovrebbero vivere in perfetta castità. 

Naturalmente non tutti i vescovi tedeschi hanno apprezzato questa alzata di testa ora al centro di critiche e posizioni contrarie.

Tuttavia nel dibattito pubblico emerso appare evidente anche lo scetticismo di tanti preti. «Visto che ho benedetto edifici e macchine per la raccolta delle barbabietole da zucchero», ha detto uno dei parroci di Wuerzburg, don Burkhard Hose «mi chiedo perché non posso benedire anche le persone che si amano».

Secondo l'agenzia cattolica Kna che sin dall'inizio ha dato conto di questo dibattito sul filo del rasoio, raccontandolo con grande trasparenza ed equilibrio, altri parroci si sono mobilitati per raccogliere firme a favore delle benedizioni. Un prete del nord Reno-Westfalia, Bernd Moenkebuerscher è arrivato da solo a raccogliere 11 mila firme a favore.

Birgit Mock, vicepresidente della Federazione delle donne cattoliche tedesche (KDFB), ha commentato speranzosa che la discussione «potrebbe portare a un passo storico: un apprezzamento della sessualità nella Chiesa cattolica in Germania».

Il vescovo Helmut Dieser che dirige uno dei quattro gruppi di lavoro del progetto di riforma del Cammino sinodale (quello sulla morale sessuale) ha chiarito che pur non avendo nessun mandato per autorizzare a benedire le coppie gay «nel caso di richieste i ministri pastorali sono vincolati solo dalla loro coscienza». Insomma, tutto fuorchè un divieto. Tuttavia, la Conferenza episcopale tedesca forse spaventata per la piega che sta prendendo questo movimento trasversale ha cercato di smorzare gli entusiasmi. «Le benedizioni sono strumenti per manifestazioni politico-ecclesiali o azioni di protesta», ha detto il presidente della conferenza, il vescovo Georg Baetzing.

Dopo Amburgo, altri servizi di benedizione sono attesi in circa 70 località. La data del 10 maggio è stata scelta perchè nella Chiesa ortodossa si commemora il patriarca biblico Noè che, dopo il diluvio, festeggiò un nuovo inizio sotto un arcobaleno. Proprio come la bandiera arcobaleno del movimento per i diritti dei gay.

In Italia il dibattito, al contrario della Germania, è ancora agli albori e procede in modo molto timido. Finora è intervento qualche teologo a livello accademico per analizzare gli eventuali sviluppi della dottrina. Don Aristide Fumagalli, teologo moralista, sul mensile Vita Pastorale in un dotto articolo ha spiegato che bisognerebbe arrivare ad un discernimento, un po' come è accaduto in questi anni con i divorziati risposati. Se decenni addietro era impossibile anche solo l'idea di ammetterli alla comunione, dopo due sinodi e un documento (Amoris Laetitia) le cose si sono rese possibili.  «Il discernimento obbligatoriamente richiesto sulle situazioni matrimoniali irregolari dovrebbe essere messo in pratica anche nei confronti delle unioni di credenti omosessualii quanto meno per scongiurare l'eventualità che un amore, senza essere realmente conosciuto, sia giuicato impossibile». 

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