La Siria è il secondo paese arabo che riconosce ufficialmente il genocidio armeno

La Siria è il secondo paese arabo che riconosce ufficialmente il genocidio armeno
di Franca Giansoldati
Venerdì 14 Febbraio 2020, 16:55 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 17:04
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Città del Vaticano - Il Parlamento siriano, nella seduta del 13 febbraio, ha approvato all’unanimità una risoluzione che riconosce come “Genocidio” il piano di sterminio dei cristiani armeni pianificato in Turchia negli anni 1915-1916. «Il Parlamento - riferisce l'agenzia vaticana Fides - riconosce e condanna il Genocidio commesso contro gli Armeni dallo Stato ottomano all’inizio del XX secolo».

Con il voto di ieri, la Siria diventa il secondo Paese arabo a riconoscere ufficialmente, e ai massimi livelli istituzionali, la natura genocidaria delle persecuzioni pianificate costate la vita a un milione e mezzo di cristiani. Il primo paese è il Libano. La risoluzione dell’Assemblea del popolo siriano arriva dopo settimane di tensioni tra Ankara e Damasco, seguite agli scontri tra le forze militari dei due Paesi consumatesi nella provincia siriana nord-occidentale di Idlib, dove l’esercito governativo siriano sta assediando le ultime aree controllate da milizie islamiste. 

Naturalmente il governo di Erdogan che porta avanti una politica di totale negazionismo ha subito reagito con una dichiarazione durissima, in cui la risoluzione siriana viene definita «l'immagine dell'ipocrisia di un regime che da anni ha assecondato ogni tipo di carneficina nei confronti del proprio popolo, comprese quelle contro i bambini; un regime che ha causato la fuga di milioni di propri connazionali ed è rinomato per la sua spregiudicatezza nell'uso di armi chimiche». 

Il 4 marzo 2015, l'Assemblea del popolo siriano aveva già dedicato al Genocidio armeno una “sessione commemorativa”. L'iniziativa, promossa in particolare dalla parlamentare siriana cristiana Maria Saadeh, aveva visto il coinvolgimento dei membri dei Comitati parlamentari per le relazioni estere e la partecipazione dell'Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Siria, Arshak Poladyan, che nel suo intervento aveva ricordato l’accoglienza ricevuta cento anni prima, proprio in Siria, dagli armeni che fuggivano dai massacri pianificati dal governo dei Giovani Turchi. 

 

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