Putin chiede a Israele di tornare in possesso (in qualità di legittimo proprietario) di un pezzo del sito originario del Santo Sepolcro

Putin chiede a Israele di tornare in possesso (in qualità di legittimo proprietario) di un pezzo del sito originario del Santo Sepolcro
Putin chiede a Israele di tornare in possesso (in qualità di legittimo proprietario) di un pezzo del sito originario del Santo Sepolcro
di Franca Giansoldati
Martedì 19 Aprile 2022, 10:59
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Città del Vaticano – Il presidente russo Vladimir Putin ha ingaggiato una battaglia legale con Israele per tornare in possesso – in qualità di legittimo proprietario – del cortile della antichissima chiesa paleocristiana di Sant'Alessandro, nella Gerusalemme Vecchia. Un sito carico di storia che originariamente venne acquistato dalla famiglia reale russa per costruire, attorno alla metà dell'Ottocento, l'ambasciata russa a Gerusalemme. Gli scavi iniziarono nel 1883 e portarono alla luce i resti della chiesa del Santo Sepolcro originale, nonché i resti della porta del Giudizio di Gesù, oggi proprio accanto al Santo Sepolcro. Insomma un luogo più che simbolico che permette ai visitatori oggi di rendersi conto dell'estensione effettiva dell'antico edificio, come realmente era, al di là delle attuali dimensioni del Santo Sepolcro.

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La disputa che ha aperto la Russia non è indifferente, poiché si tratterebbe di rientrare nella piena disponibilità di un pezzo originario del Santo Sepolcro, praticamente il luogo più importante per il cristianesimo. 

La Russia ha così chiesto che Israele conceda al suo paese il controllo totale del cortile di Sant'Alessandro facendo riferimento ad una decisione già presa dal precedente governo israeliano.

La richiesta è contenuta in una lettera consegnata al primo ministro Naftali Bennett.

La missiva di Putin è arrivata all'indomani delle accuse che il ministero degli Esteri israeliano, Yair Lapid ha rivolto alla Russia di commettere crimini di guerra in Ucraina. Una dichiarazione che ha portato il ministero degli esteri russo a convocare, domenica scorsa, l'ambasciatore israeliano Alexander Ben Zvi per un richiamo.

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E' chiaro che ill trasferimento della proprietà del terreno della chiesa potrebbe causare ulteriori problemi diplomatici tra i due paesi in un momento in cui la Russia è stata sanzionata per la sua invasione in Ucraina.

L'ex primo ministro Benjamin Netanyahu aveva promesso che la Russia si sarebbe potuta prendere il sito in qualità di legittimo proprietario in quanto successore del governo imperiale russo. Una mossa che di fatto dirimeva una disputa ingarbugliata tra confessioni ortodosse, tra gli ortodossi di Mosca e quelli di Costantinopoli ma che ora contribuisce a far salire la tensione politica tra i due stati.

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