Città del Vaticano – «Vengo come penitente, chiedo perdono al cielo e ai fratelli per tante distruzioni e crudeltà. Vengo come pellegrino di pace». Al primo appuntamento previsto in terra irachena, quello con le autorità civili e il presidente Barham Ahmed Salih Qassim, Papa Francesco ha chiesto rispetto per le minoranze religiose. Non fa volutamente distinzioni tra cristiani, yazidi e musulmani: si capisce che non vuole prendere le difese solo della parte cattolica per non apparire di parte e non creare contraccolpi alla Chiesa locale che è già in delicato equilibrio.
Così nel palazzo presidenziale che un tempo veniva utilizzato da Saddam Hussein per ricevere i capi di stato stranieri, ricorda il passato difficile, gli anni della guerra, le violenze che non hanno risparmiato nessuno.
Dall'aeroporto fino al palazzo presidenziale Papa Francesco ha dovuto utilizzare una auto blindata, una BMW. Le misure di sicurezza sono imponenti ovunque. Francesco chiede che tacciano le armi e se ne limiti la diffusione e cessino gli interessi di parte. Vediamo se lo ascolteranno. «Nessuno sia considerato cittadino di seconda classe. Incoraggio i passi compiuti finora in questo percorso e spero che rafforzino la serenità e la concordia».