Konrad Krajewski, chi è l'elemosiniere del Papa che ha riattivato la luce nel palazzo occupato a Roma

Konrad Krajewski, chi è l'elemosiniere del Papa che ha riattivato la luce nel palazzo occupato a Roma
Konrad Krajewski, chi è l'elemosiniere del Papa che ha riattivato la luce nel palazzo occupato a Roma
Domenica 12 Maggio 2019, 19:08
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Fin da quando papa Francesco l'ha nominato elemosiniere di Sua Santità il 3 agosto 2013, elevandolo subito alla dignità di arcivescovo e poi creandolo cardinale nel Concistoro di meno di un anno fa, la quotidianità di Konrad Krajewski è fatta di continue uscite serali con la sua Fiat Qubo, insieme alla piccola squadra di quattro fidate guardie svizzere, per portare beni di conforto, pasti, coperte, sacchi a pelo, ombrelli e qualsiasi altra cosa possa essere di aiuto ai senzatetto di Roma, nelle stazioni, nelle piazze e nelle vie del centro e delle borgate.

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Un'attività caritativa continua, quella del porporato nato il 25 novembre 1963 a Lodz, in Polonia - attualmente è il secondo più giovane cardinale del Sacro Collegio -, per tutti «padre Corrado», che mette a frutto fino all'ultimo centesimo gli introiti delle pergamene con le benedizioni papali, prodotte dall'Elemosineria Apostolica a chi le richiede per matrimoni, battesimi, cresime e altri sacramenti e ricorrenze. Un'attività instancabile, fatta anche di iniziative creative e innovative, che ha fatto diventare l'ex cerimoniere pontificio al servizio di tre Papi (Giovanni XXIII, Benedetto XVI e Francesco) il «cardinale dei poveri». 

 


E tra tali poveri che vengono costantemente aiutati da questo vero e proprio 'braccio' caritativo del Pontefice, non ci sono solo i clochard che a Roma dormono per strada o in ripari di fortuna, ma anche famiglie o anziani in stato di indigenza, per i quali ad esempio vengono pagate le bollette, rifugiati, terremotati. Alla sua nomina «padre Corrado» ha avuto dal Papa l'indicazione di non rimanere «dietro la scrivania» ma di recarsi direttamente per le strade di Roma o dove necessario. Ecco quindi anche le sue visite nelle zone terremotate. Oppure, proprio nei giorni scorsi, quella all'isola greca di Lesbos, in visita al campo profughi di Moria per portare la concreta solidarietà del Pontefice con 100 mila dollari di aiuti.

Le innovazioni in questo campo, sempre per conto del Papa, non si contano. Tra le altre cose Krajewski ha fatto costruire bagni, docce e barberia per i senzatetto in Piazza San Pietro, allestire un dormitorio nei pressi, ne ha accompagnato gruppi al mare, ha sostenuto persone danneggiate dal sisma del 2016 ad Amatrice e Ascoli Piceno, ha donato sacchi a pelo e messo a disposizione auto del Vaticano ai clochard nei giorni di maggior freddo, ha accolto famiglie di rifugiati siriani lasciando loro il suo appartamento per trasferirsi a dormire all'Elemosineria, aperto una lavanderia gratuita, pagato l'affitto per una spiaggia accessibile anche ai disabili. È così che quando il Papa, il 20 maggio 2018, al Regina Coeli, ha annunciato la sua creazione a cardinale nel concistoro del 28 giugno, Krajewski ha dichiarato: «Questa porpora è per i poveri».

Sempre papa Bergoglio lo ha citato nel discorso fatto alla diocesi di Roma giovedì scorso in Laterano. «Vi invito a visitare l'Elemosineria Apostolica: lì, il Cardinale Krajewski, che è un po' 'diavoletto', ha messo una fotografia che ha fatto un giovane fotografo di Roma, artista - ha detto -: c'è l'uscita di un ristorante, d'inverno, esce una signora di una certa età, quasi anziana, con la pelliccia, il cappello, i guanti, elegantissima la signora, solo guardando tu senti l'odore del profumo francese, tutto perfetto..., e ai piedi della porta, sul pavimento, un'altra donna, vestita di stracci, che tende la mano; e quella signora elegante guarda dall'altra parte. Quella fotografia si chiama 'indifferenza'. Andate a vederla».

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