Città del Vaticano – Dopo avere incontrato la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente francese avrà un colloquio con Francesco. Da quando è entrato all'Eliseo il presidente Emmanuel Macron è la terza volta che viene ricevuto dal Papa. Una sorta di record per un Capo di Stato, soprattutto per un presidente di una nazione come la Francia così gelosa della sua laicità. Il giornale cattolico La Croix stamattina mette in luce che nonostante il legame umano e la simpatia che si è creata in questi anni tra i due, la relazione resta alla base «forse più ambigua di quanto sembri». Così l'udienza di stamattina che arriva dopo quella del 2018 e il colloquio dell'anno scorso ha fatto partire una raffica di domande. Perché il Presidente della Repubblica francese è già tornato?
L'occasione, come si sa, è rappresentata dal summit internazionale organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio.
Nonostante la simpatia umana e i temi che legano Francesco e Bergoglio – principalmente il modo di trovare un argine alle derive populiste in Europa, la comune tensione verso l'unità del continente e l'attenzione alle politiche redistributive per aiutare i ceti più poveri – sono affiorati con il tempo nodi non secondari di segno opposto che determinano una scarsa convergenza. Tanto per cominciare i temi etici legati all'eutanasia ma soprattutto la politica di Macron verso i migranti.
In agenda, stamattina, durante il colloquio previsto che dovrebbe durare una mezz'ora, scambio di doni compreso, si prevedono punti di stretta attualità: la situazione difficile in Francia, squassata dal malcontento e dalle proteste, la guerra in Ucraina e il bisogno di cercare uno spiraglio per far ripartire la diplomazia, infine il nodo africano e quello sudamericano.
«Emmanuel Macron è molto sensibile alla linea del Papa, un uomo proveniente da un altro continente» ha commentato il deputato del MoDem Jean-Louis Bourlanges, presidente della commissione Affari esteri dell'Assemblea nazionale parlando a La Croix, aggiungendo che il Papa «è nella posizione ideale per contribuire a de-occidentalizzare la crociata per l'Ucraina. La comunità internazionale non è l'Occidente, non è l'Oriente ma è l'umanità che vive sul pianeta nel suo insieme». Inoltre Macron riproporrà a Francesco (per l'ennesima volta) l'invito a visitare la Francia. In ballo c'è la prossima inaugurazione di Notre Dame dopo l'incendio che l'aveva devastata completamente.
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