Messe al via a fine mese, accordo vescovi-governo: assist di Papa Francesco al premier Conte

Messe al via a fine mese, accordo vescovi-governo: assist di Papa Francesco al premier Conte
di Franca Giansoldati
Domenica 3 Maggio 2020, 09:27 - Ultimo agg. 13:34
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CITTÀ DEL VATICANO La Fase 2 della Chiesa, quella che il cardinale Gualtiero Bassetti chiama «la rinascita» e che permetterà ai parroci italiani di tornare a celebrare le messe con il popolo, è prevista per la fine del mese. Tutto però dipende dalla curva epidemiologica del coronavirus.

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L’Ascensione o la Pentecoste, rispettivamente il 24 o il 31 maggio, potrebbero segnare il ritorno alla progressiva normalità pastorale e liturgica anche se il governatore della Sardegna ha dato il via libera alle celebrazioni prima del previsto. Un anticipo che sembra non sia piaciuto all’episcopato sardo visto che si è lamentato per non essere stato consultato. Segno che il malcontento esiste e il terreno resta soggetto a malumori carsici.
 
GRAZIE
Bassetti però guarda avanti. «Il mio ringraziamento va alla Presidenza del Consiglio con cui in queste settimane c’è stata una interlocuzione continua e proficua. Questo clima ha portato in un paio di giorni a definire le modalità delle esequie» ha annunciato. Per certi versi un assist per Conte che in qualche modo incassa il plauso che si va ad aggiungere alle parole pronunciate in mattinata, durante la messa, da Papa Francesco. Facendo riferimento a certi periodi di crisi patiti dalle prime comunità degli apostoli, il Papa si è ricordato di un proverbio argentino che dice: «Se sei a cavallo e stai attraversando un fiume non devi sostituire il cavallo in mezzo al fiume». 

FERITE
Il tema della ripresa delle messe aveva fatto registrare alti tassi di scontento e ribellione per la decisione di Conte, la scorsa settimana, di non includere nella Fase 2 le messe. Tanti vescovi si erano spinti a fare dichiarazioni infuriate. Poi dietro le quinte era intervenuto Papa Francesco e in pochi giorni la Cei ha raggiunto l’accordo per la celebrazione dei funerali che è prevista da lunedì. Il protocollo delle messe anti Covid è stato messo a punto successivamente e prevede sanificazioni, numeri chiusi, mascherine, controlli, uso del termoscanner (anche se già ci sono parroci che hanno informato i vescovi che non li useranno). Dell’andamento complessivo delle trattative il Papa ha voluto essere informato dal cardinale Bassetti (che ha ricevuto ieri mattina) anche per capire come sedare i mugugni dell’ala conservatrice della Cei. Di fatto Francesco - il giorno dopo il comunicato durissimo dei vescovi contro il governo - era intervenuto (sempre la mattina a messa) per ordinare ai cattolici di obbedire alle indicazioni governative. Per certi versi era sembrata una sconfessione della Cei.

Ma la sua preoccupazione resta che possano riprendere i contagi e ha insistito perché si ascoltino i pareri degli scienziati e dei virologi. Bassetti gli ha illustrato l’accordo con il governo. «Come Chiesa abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie».

La Cei ha poi rassicurato che sarà sempre a servizio della gente e ha ricordato l’azione della Caritas, per tanti aspetti una azione suppletiva al welfare. Sa che ci saranno tempi molto difficili. Anche il Papa lo sa. Ieri mattina prima di iniziare la messa ha rivolto un invito alle forze che governano così come a governatori, sindaci, amministratori chiedendo di restare uniti. L’unico modo per superare la crisi del Covid. 
Franca Giansoldati

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