Papa Francesco fa la conta dei fedelissimi e vara la Commissione Materie Riservate

Papa Francesco fa la conta dei fedelissimi e vara la Commissione Materie Riservate
di Franca Giansoldati
Lunedì 5 Ottobre 2020, 14:54 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 09:08
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Città del Vaticano – Cinque giorni dopo aver silurato il cardinale Angelo Becciu, togliendogli la direzione della Congregazione dei Santi e il diritto di entrare in concistoro (e in un futuro conclave), Papa Francesco, il 29 settembre, ha radunato attorno a sé, in una commissione vaticana da poco costituita, i suoi fedelissimi. Gli uomini a lui più vicini ai quali può fare totale affidamento per capire i movimenti finanziari d'oltretevere, avere una visione d'insieme delle economie vaticane, oltre che per procedere agli acquisti riservati che attengono la sicurezza del piccolo stato vaticano. Le nomine della nuova commissione denominata “Materie Riservate” - contemplata nel motu proprio del giugno scorso all’interno del nuovo Codice degli appalti - sono state rese note stamattina dalla sala stampa vaticana.

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A far parte dell'organismo sono stati chiamati il cardinale americano Kevin Farrell, il giurista monsignor Filippo Iannone, il segretario del Governatorato, monsignor Fernando Vérgez Alzaga, monsignor Nunzio Galantino e padre Juan Antonio Guerrero, il gesuita che ha in mano il dicastero economico. 

La commissione Affari Riservati è contemplata nella “legge quadro” che contiene le norme valide per la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano in materia di “trasparenza, controllo centralizzato e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione” degli appalti, in modo da consentire una migliore gestione delle risorse e ridurre il pericolo di corruzione. Il testo, intitolato “Norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici” si compone di 86 articoli ai quali se ne aggiungono altri 12 relativi alla tutela giurisdizionale nei casi di contenzioso. 

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La legislazione in questione assume la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, firmata a Merida, e si sostituisce alle precedenti normative già in vigore all’Apsa e al Governatorato estendendosi anche a tutti gli enti della Santa Sede che fino ad oggi non avevano leggi proprie per contratti e appalti.


























 

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