Papa Francesco: «Meglio dimettermi che operarmi». La battuta che agita il Vaticano

La frase è stata pronunciata durante l'incontro privato con i vescovi

Papa Francesco: «Meglio dimettermi che operarmi». La battuta che agita il Vaticano
​Papa Francesco: «Meglio dimettermi che operarmi». La battuta che agita il Vaticano
Mercoledì 8 Giugno 2022, 23:02 - Ultimo agg. 13 Giugno, 15:23
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La frase, raccontano, l’ha buttata lì durante un colloquio privato con i vescovi italiani. Ma quella battuta che fino a un decennio fa avrebbe dipinto soltanto sorrisi divertiti sui volti dei presenti, stavolta ha fatto drizzare le antenne a più di un osservatore. «Piuttosto che operarmi mi dimetto», ha detto, con la sua solita verve, Papa Francesco, costretto da più di un mese su una sedia a rotelle per via di un dolore al ginocchio che non vuol sapere di andarsene. Eppure. Eppure in un attimo, dai corridoi del Vaticano, la voce rimbalza sui principali siti internazionali. «Il Papa si avvicina alla fine del suo pontificato?», si chiede il Washington Post, seguito dal francese Le Figaro. Perché, oltre al precedente di Joseph Ratzinger, il primo pontefice a fare il “gran rifiuto” da quasi otto secoli a questa parte, chi parla della possibilità di dimissioni di Francesco legge anche altri segnali. Indizi, briciole che il Papa avrebbe disseminato nelle scorse settimane per preparare la strada alla sua ipotetica rinuncia. 
A cominciare dall’annunciata visita del prossimo 28 agosto all’Aquila. Città, guarda caso, legata alla memoria di Celestino V, il primo - e fino a Benedetto XVI unico - capo della chiesa cattolica ad abbandonare il soglio di Pietro, nel 1294. 

 

I sospetti

Ma c’è di più. Due giorni prima, il 26, il Pontefice ha indetto indetto un concistoro per la creazione di 16 nuovi cardinali elettori. Una data insolita, fa notare chi crede all’ipotesi dimissioni, per convocare porporati da ogni parte del mondo sotto il sole rovente di Roma. Non solo: nei giorni successivi Francesco ha convocato una riunione straordinaria tra tutti i porporati per parlare con loro della riforma della curia e di come la Chiesa debba adeguarsi alle sollecitazioni esterne. Un appuntamento inedito, non accompagnato da alcuna nota ufficiale di spiegazione, che alcuni hanno letto come un’occasione per dar modo ai potenziali elettori del suo successore di conoscersi, di stringere amicizie e alleanze in vista di un possibile conclave.
Voci non inedite, anzi. Di rinuncia si era già parlato un anno fa, quando Bergoglio fu ricoverato per un intervento al colon. «Non mi è passato neanche per la testa», chiarì poi il diretto interessato in un’intervista alla radio spagnola. Ipotesi che, ora come allora, il Vaticano torna a liquidare in modo netto. Papa Francesco, filtra da Oltretevere, ha seri problemi al ginocchio, ma non ha perso né il buonumore né la voglia di fare progetti. 
A luglio sarà in Africa come da programma: prima in Congo e in Sud Sudan. Poi in Canada. Missioni impegnative per un uomo che a dicembre compirà 86 anni, ma che è difficile interpretare come un viaggio d’addio. 

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Parlando della sua salute, sempre in compagnia dei vescovi, il Papa ha spiegato che dalla malattia sta imparando molto.

L’intervento, invece, «non lo metto in agenda: non mi va di sottopormi a una nuova anestesia - avrebbe confidato -, non mi va di tornare a fare riabilitazione». All’udienza generale di ieri, poi, è tornato sul tema della vecchiaia: «Tanti trucchi, tanti interventi chirurgici» per nasconderla. Poi ha citato le parole di una «saggia attrice italiana», Anna Magnani: «Le rughe? Non toccarle, ci sono voluti tanti anni per averle». Sono «un simbolo dell’esperienza, ha aggiunto Bergoglio. Chissà se vale lo stesso per un acciacco al ginocchio.

A.Bul.

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