Endorsement di Papa Francesco a Mario Draghi, new entry nel think tank del Vaticano sulle scienze sociali

Papa Francesco vuole Mario Draghi nel think thank delle scienze sociali in Vaticano
Papa Francesco vuole Mario Draghi nel think thank delle scienze sociali in Vaticano
di Franca Giansoldati
Venerdì 10 Luglio 2020, 15:59 - Ultimo agg. 19:13
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Città del Vaticano - In genere queste nomine sono una specie di attestato alla carriera e ai meriti svolti in campo accademico, ma in questo caso la scelta del Papa rappresenta qualcosa di più. L'ingresso di Mario Draghi nella pontificia Accademia delle Scienze Sociali - come membro ordinario - è collocabile a metà strada tra un endorsement simbolico e una mossa politica. E' stato Francesco a volere personalmente questa new entry nel think thank d'Oltretevere al fine di rafforzare la visione europeista e l'indirizzo anti populista della Chiesa. Una mossa anticipata da un significativo articolo della Civiltà Cattolica di qualche mese fa. A Draghi e ai suoi meriti era stato dedicato un insolito medaglione iconico, incorniciato da una approfondita analisi.

L'articolo - che all'epoca aveva catturato l'attenzione - era uscito a ridosso del tormentone (poi smentito dallo stesso Draghi) di una sua possibile discesa in politica dopo le dimissioni dalla Bce. Il quindicinale che rispecchia gli orientamenti vaticani diffondeva un ritratto da statista d'altri tempi.

«E' stato protagonista di una delle fasi più complesse della storia recente d’Europa. Il suo servizio come presidente della Banca centrale europea è stato decisivo per salvare l’Unione economica e monetaria, e grazie al suo contributo si presenta oggi la straordinaria opportunità di completarla». Sempre in quell'articolo il giornale dei gesuiti diretto da padre Antonio Spadaro, spin doctor di Papa Bergoglio sul fronte della politica italiana, esprimeva l’auspicio che l’Italia potesse archiviare le «istanze populiste» euroscettiche e attuare le «necessarie riforme» per compiere la costruzione europea.

Poi continuava: «In contesti del tutto inediti, dominati dall’incertezza e dallo scetticismo, Draghi ha saputo prendere decisioni sulla base di analisi rigorose, con audacia e guidato da una visione altissima dell’Europa, unita ben oltre la moneta come nel progetto dei Padri fondatori. Ha creato così le condizioni perché il processo di unione dei nostri Paesi giunga a compimento», scriveva padre Guido Ruta, aggiungendo che l’ormai ex presidente della Banca centrale europea «emerge come policy maker di altissima statura: alla gratitudine si aggiunge l’auspicio che il suo modo di procedere senza retorica, con approfondimento e visione, venga assunto in ambiti più ampi della politica sia europea sia italiana».

L'operato di Draghi restava inquadrato e cesellato nella storia dell'unione monetaria e democratica. La nomina vaticana di fatto è la prima nomina che Draghi accetta dopo avere lasciato Francoforte.

Tutto in fondo è riconducibile anche alle sue radici culturali, di quando studiava al Massimo. Da allora è rimasto sempre in contatto con questo ambiente e coltiva buoni rapporti con tanti padri gesuiti, tra cui padre Giampaolo Salvini, già direttore della Civiltà Cattolica ed economista di formazione, uno dei primi a studiare i processi della globalizzazione già alla fine degli anni Novanta. Ogni tanto capita che Draghi e Salvini si sentano per saluti e scambiarsi opinioni.



Papa Francesco ha avuto modo di conoscere  Draghi personalmente nel 2013 in una udienza concessa alla sua famiglia. Successivamente si sono incontrati anche nel 2016 per il conferimento del Premio Carlo Magno al Papa. In quella occasione era in prima fila accanto ad Angela Merkel. 

L'Accademia delle Scienze sociali è stata istituita nel 1994 per studiare l'evoluzione della dottrina sociale alla luce della globalizzazione. Tra i 20 membri ordinari ci sono l'economista Stefano Zamagni – al quale è stato affidato l'incarico di elaborare la piattaforma per la Economy di Francesco basata sulla Evangelii Gaudium e la Laudato Sì, l'economista turco che insegna ad Harvard, Dani Rodrik, apprezzato autore di studi sulla economia inclusiva, la antropologa anglo-nigeriana Agbontaen-Eghafona il cui percorso accademico è tutto incentrato sull'immigrazione irregolare e il Nobel Joseph Stiglitz che da 20 anni si occupa del meccanismo con il quale operatori economici poco informati traggono informazioni da quelli più informati. La sua analisi su mercati diversi ha dimostrato come l'informazione asimmetrica possa provocare disoccupazione e razionamento del credito.

Draghi è nato a Roma il 13 settembre 1947. Si è laureato in Politica Economica alla Sapienza e ha fatto il dottorato in Economia presso il Massachussetts Institute of Technology. Nel 1981 è diventato Docente Ordinario di Economia e Politica Monetaria a Firenze. È stato Direttore Esecutivo della Banca Mondiale e, in seguito, Direttore Generale del Ministero del Tesoro del Governo italiano. È stato Governatore della Banca d'Italia dal 2005 al 2011 e Presidente del Financial Stability Board dal 2006 al 2011, quando è diventato Presidente della Banca Centrale Europea fino al 2019.

È membro del Consiglio di amministrazione dell'Institute for Advanced Study (IAS) e del Gruppo dei Trenta (G30). È autore di numerose pubblicazioni, con contributi che spaziano dalla macroeconomia all'economia internazionale e alla politica monetaria.

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