Famiglie gay, Chiesa divisa: Vaticano nella bufera per l'evidente censura alle parole del Papa

Famiglie gay, Chiesa divisa: Vaticano nella bufera per l'evidente censura alle parole del Papa
Famiglie gay, Chiesa divisa: Vaticano nella bufera per l'evidente censura alle parole del Papa
di Franca Giansoldati
Venerdì 23 Ottobre 2020, 12:05 - Ultimo agg. 13:42
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Città del Vaticano – Censure, bugie e videotape. Mentre teologi, vescovi e cardinali si stanno stracciando le vesti sull'endorsement del Papa a favore di leggi civili per tutelare le famiglie gay (di fatto andrebbe a cozzare contro la dottrina esplicitata in documenti mai abrogati), esplode in Vaticano un'altra grana gigantesca: quella della censura alle parole del pontefice. Qualcuno ha manipolato o censurato le sue parole? Un Papa può mai essere censurato dalla sua struttura? La domanda cruciale torna di nuovo alla ribalta dopo l'affaire delle frasi taroccate al Papa emerito Ratzinger tre anni fa e costate la testa all'allora capo della comunicazione vaticana. 

Stavolta il problema sembra ripresentarsi sotto forma di intervista, visto che la frase sulle famiglie gay contenuta nel film-documentario 'Francesco' - che tanto sta facendo discutere - è stata estrapolata da una vecchia intervista rilasciata nel 2019 alla tv messicana Televisa ma mai diffusa al pubblico.

La televisione messicana, infatti, non ha mai avuto in uso quel pezzetto di registrato. Semplicemente perchè il Vaticano non lo avrebbe consentito. Lo ha fatto sapere attraverso il Washington Post il portavoce dell'emittente stessa raccontando che all'epoca il Vaticano consegnò alla corrispondente messicana, Valentina Alazraki - una giornalista stimatissima e di lunga esperienza - la cassetta del registrato ma evidentemente epurata dalla frase sugli omosessuali. 

La lunga intervista fu realizzata a Santa Marta con telecamere vaticane e non con telecamere messicane, di conseguenza il registrato fu consegnato alla corrispondente in un successivo momento, ma la cassetta evidentemente non era completa, essendo stata tagliata di quei tre minuti cruciali durante i quali il pontefice affermava che occorreva dare una copertura legale alle coppie omosessuali.

Peccato però che quel pezzetto di registrato sia stato inserito all'interno del docu-film 'Francesco'. Cosa è nel frattempo accaduto? Qualcuno lo ha permesso? Chi gestisce le parole del Papa? Il registra del film – un americano di origini russe, Afineevsky - nei giorni scorsi ha assicurato che l'intervista del Papa è stata fatta a lui personalmente e che il Papa medesimo ha potuto visionare il film completo ad agosto sul suo tablet. Il regista, ovviamente, non ha fatto menzione a nessuna intervista precedente a Televisa. 

In questa confusione, tra censure evidenti, ambiguità e dubbi, sorprende che il Vaticano abbia deciso di non fare chiarezza. Ieri è spuntata (pubblicata dal Fatto Quotidiano) una imbarazzante comunicazione interna riservata del dicastero della Comunicazione in cui si diramava l'ordine di non dire niente. Fare silenzio.

Di fatto è ormai prassi che ogni intervista televisiva al Papa venga fatta quasi sempre con l'utilizzo di telecamere del Ctv (Centro Televisivo Vaticano) al fine di avere il controllo finale sulle registrazioni. Resta però la domanda di fondo: può un Papa essere censurato?

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