Papa Francesco ha il Green pass: certificato richiesto per gli eventi in Vaticano

Papa Francesco ha il Green pass: certificato richiesto per gli eventi in Vaticano
Papa Francesco ha il Green pass: certificato richiesto per gli eventi in Vaticano
Domenica 8 Agosto 2021, 17:20 - Ultimo agg. 19:47
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Papa Francesco ha scaricato il suo green pass. O meglio, considerata la sua poca dimestichezza con la tecnologia, come lui stesso ha più volte fatto presente, qualcuno dei suoi assistenti ha dotato il Pontefice della sua certificazione verde. Dopo il riconoscimento di qualche giorno fa da parte della Ue, anche il Vaticano, infatti, in questi giorni sta dotando tutti coloro che si sono vaccinati nel piccolo Stato del 'green pass'. E il Papa per primo, secondo quanto si apprende, sarebbe entrato in possesso del suo certificato.

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Green pass per gli eventi in Vaticano

Se il pass non è richiesto per messe e processioni, si lavora invece in queste ore per gli eventi non religiosi al chiuso, all'interno della Santa Sede.

Il primo potrebbe essere l'udienza generale di mercoledì 11 agosto. Si sta verificando se (e come) chiedere ai fedeli il green pass, adeguandosi, come d'altronde sempre fatto in questi mesi segnati dalla pandemia, alla normativa italiana. La Gendarmeria sarebbe già attrezzata per fare questo tipo di controllo.

I Musei Vaticani si sono adeguati subito, a partire dal 6 agosto. Come anche il certificato di vaccinazione sarà obbligatorio per tutti coloro che prenderanno parte agli eventi del prossimo viaggio internazionale di Papa Francesco (12-15 settembre, Budapest e Slovacchia); l'avviso è arrivato in questi giorni dalla chiesa locale che sta organizzando la visita. Per le parrocchie italiane al momento le regole non sono cambiate molto: resta l'obbligo di indossare la mascherina durante le funzioni e di mantenere il distanziamento. Come anche resta il consiglio di igienizzarsi le mani e di evitare scambi della pace a messa, come già è da oltre un anno. Il green pass è richiesto per le attività di ristorazione legate agli enti ecclesiali, come anche per i musei diocesani e gli eventi che si svolgono al chiuso. Il vero banco di prova sarà però a partire da settembre considerato che le attività parrocchiali in molte diocesi sono sospese per le ferie e i centri estivi organizzati per bambini e ragazzi sono comunque esenti dalla certificazione.

Diverso è il discorso per i pellegrinaggi. Sono arrivati a Lourdes i primi gruppi italiani dopo il lungo stop dovuto alla pandemia. Viaggi della fede sono in corso anche a Medjugorje, nei santuari italiani e con cautela ci sono stati anche i primi arrivi in Terra Santa. Il 'green pass' aiuta l'organizzazione di questi viaggi della fede anche se non è richiesto per partecipare ai momenti più spirituali, come le messe e le processioni. Considerate le diverse disposizioni in vigore nei Paesi, di fatto attualmente stanno partendo soprattutto le persone già vaccinate.

Chi è arrivato in questi giorni a Lourdes, per esempio, può entrare liberamente nel complesso del santuario, partecipare alle messe e alle processioni. Ma per tutte le altre attività, dalla ristorazione negli alloggi del santuario agli eventi non strettamente religiosi al chiuso, deve comunque esibire il certificato. E al santuario mariano sui Pirenei francesi hanno chiesto agli organizzatori dei gruppi di tenere sotto controllo la situazione e di dotare di un «braccialetto» di riconoscimento tutti coloro che sono dotati di green pass. In Terra Santa si può partire a gruppi, è richiesto obbligatoriamente aver fatto il vaccino ma comunque la richiesta è anche di eseguire test Pcr prima dell'arrivo, all'arrivo e prima della partenza, nonché un test sierologico. Un percorso ad ostacoli che al momento sta frenando l'organizzazione del viaggio di fede più sentito dai cristiani.

L'Opera Romana Pellegrinaggi accompagnerà un gruppo di circa 200 fedeli a Fatima, in Portogallo, dal 28 al 31 agosto. «Per partecipare è necessario essere in possesso del Green pass - fanno sapere dalla diocesi di Roma - e aver compilato il modulo di localizzazione digitale dei passeggeri dell'Unione europea: il Passenger locator form (Plf)».

 

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