Monsignor Galantino: l'immobile a Londra conserva il suo valore e le perdite sono contenute

Monsignor Galantino: l'immobile a Londra conserva il suo valore e le perdite sono contenute
Monsignor Galantino: l'immobile a Londra conserva il suo valore e le perdite sono contenute
di Franca Giansoldati
Domenica 1 Novembre 2020, 12:04
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Città del Vaticano – I soldi del Papa, quelli dei fondi riservati, sono al sicuro, l'Obolo di San Pietro non è stato saccheggiato e l'accentramento delle risorse garantisce una gestione prudente. Parola di Nunzio Galantino, l'arcivescovo a capo dell'Apsa, l'ente finanziario vaticano che ora dovrà amministrare il tesoretto della Santa Sede «facendo tesoro dell’esperienza passata, e degli errori commessi: stiamo lavorando per arrivare a una gestione più prudente, trasparente e professionale. Con opportuni controlli perché gli investimenti siano etici, ispirati alla Dottrina sociale della Chiesa e fruttuosi».

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Monsignor Galantino sceglie l'Avvenire, il giornale dei vescovi, per smentire - attraverso una lunga intervista - le ricostruzioni sull'affare dell'immobile di Londra che avrebbero generato.

Contrariamente a quanto è sempre stato scritto le perdite sarebbero limitate e non milionarie. «La quantificazione delle perdite dipende dalle valutazioni riguardanti le azioni della società che possedeva il palazzo e il valore del palazzo stesso. Stime indipendenti fanno oscillare le perdite tra fra 66 e 150 milioni di sterline. Comunque è importante dire che le perdite hanno avuto ricadute sul fondo di riserva della Segreteria di Stato, non su altri fondi né sul Fondo dell’Obolo di San Pietro che viene utilizzato, anno per anno, per le spese della missione del Papa». Poi aggiunge: «Certo, bisogna riconoscere che alle perdite subite in questo investimento hanno contribuito anche errori, altrimenti non ci troveremmo qui a parlarne. Sarà il Tribunale a stabilire se si è trattato di errori, di imprudenza, di azioni truffaldine o di altro. E sarà lo stesso Tribunale a dirci se e quanto si potrà recuperare».

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Come dire che non risponde al vero che il fondo di riserva a disposizione del Papa sia stato saccheggiato da faccendieri, funzionari vaticani, amministratori poco chiari. Una intervista che sembra anche rassicurare la Chiesa sulla gestione dell'Obolo di San Pietro ultimamente messo sotto la lente di ingrandimento dopo le inchieste. Il fondo viene alimentato dalla maxi colletta annuale tra le diocesi di tutto il mondo chiamate a contribuire al sostentamento delle esigenze vaticane. Quest'anno la raccolta era prevista per il 29 giugno ma causa Covid è stata spostata al 4 ottobre, proprio mentre in tutto il mondo le notizie giornalistiche sulla mala gestione della Santa Sede si rincorrevano. 

Nella lunga intervista Galantino riconosce che l'immobile di Sloan Avenue non è stato un cattivo investimento: «conserva il suo valore, anzi probabilmente lo ha incrementato, dall’altro - particolare finora poco noto - ormai per quell’affare il debito è stato riportato all’interno della Santa Sede, che si è liberata così di interessi su mutui contratti con le banche «particolarmente esosi».

Sulla opacità delle operazioni attorno all'immobile di Londra sono in corso indagini. «se ci sono stati errori o colpe o comportamenti illeciti l’interesse della Santa Sede e della Chiesa» verrà «fatta chiarezza. Anche se è un cammino doloroso».

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«Gli investimenti di Londra oltre ad aver sofferto la svalutazione della sterlina, la crisi economica per Covid–19 e l’incertezza della Brexit, hanno registrato altre perdite. L’indagine che si sta svolgendo per esclusiva iniziativa della giustizia vaticana mira a stabilire se, nell’operazione del palazzo di Londra, ci sono stati reati, a quali livelli e con quali responsabilità. Quello che non viene sottolineato abbastanza è che, quanto si sta facendo, dimostra che abbiamo gli anticorpi per combattere e raddrizzare quello che magari non è andato per il verso giusto» dice Galantino.

«È difficile definire il valore dell’immobile. Soprattutto in questo momento di pandemia. E poi, è vero che una casa o un immobile ha un suo valore oggettivo, però, alla fine, sul suo valore incide anche il prezzo di mercato e l’offerta dell’acquirente. Va evidenziato che la SdS, tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno, è riuscita ad ottenere un nuovo “planning permission” che evidentemente incide positivamente sul valore dell’immobile».

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