Papa Francesco, il divieto alla messa in latino, tradizionalisti: «Serve un mediatore»

Papa Francesco, il divieto alla messa in latino, tradizionalisti: «Serve un mediatore»
di Franca Giansoldati
Giovedì 2 Settembre 2021, 18:20 - Ultimo agg. 20:25
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Città del Vaticano – Ci mancava solo la guerra per la messa in latino a creare ulteriori malumori. Dopo la mannaia di Papa Francesco sul rito antico che una sparuta minoranza di comunità tradizionaliste continuava a usare per le celebrazioni, si cominciano ad intravedere iniziative per chiedere una revisione all'ultimo Motu Proprio Traditionis Custodes con il quale Bergoglio, il mese scorso, ha mandato in soffitta la normalizzazione voluta da Benedetto XVI

In questi giorni si sono riunite le comunità francesi (circa una decina) per chiedere in modo compatto ai vescovi un aiuto per aprire un tavolo di mediazione in Vaticano che possa permettere la ripresa libera dell'uso del messale vecchio, sdoganato a suo tempo da Ratzinger

«Chiediamo un dialogo umano, personale, pieno di fiducia, lontano dalle ideologie o dalla freddezza dei decreti amministrativi. Vorremmo poter incontrare una persona che sarà per noi il volto della maternità della Chiesa. Vorremmo potergli raccontare le sofferenze, i drammi, la tristezza di tanti fedeli laici di tutto il mondo, ma anche di sacerdoti, religiosi e religiose che hanno dato la loro vita sulla parola dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI» si legge in una lettera aperta inviata all'episcopato francese sollecitando iniziative per aprire un canale di dialogo con Roma. Il giornale cattolico La Croix ha sottolineato l'importanza di questa presa di posizione.

 

 

Papa Francesco è arrivato ad annullare i provvedimenti dei predecessori dopo un sondaggio effettuato mediante un questionario inviato a tutti i vescovi del mondo. E' lo stesso Papa Bergoglio che nella intervista alla Cope, l'emittente cattolica spagnola, spiega come si è arrivati al divieto della messa in latino: «Ho fatto una sorta di schema, l’ho fatto studiare e ho lavorato, ho lavorato molto, con gente tradizionalista di buon senso. Ed è emersa questa cura pastorale che occorre avere, con alcuni limiti ma buoni. Per esempio, che la proclamazione della Parola sia in una lingua che tutti capiscano; altrimenti è prendersi gioco della Parola di Dio. Piccole cose. Ma sì, il limite è molto chiaro. Dopo questo motu proprio, un sacerdote che vuole celebrare non è nelle condizioni di altri — che lo facevano per nostalgia, per desiderio, etc — deve chiedere il permesso a Roma» ha affermato il pontefice.

Le comunità tradizionaliste francesi non nascondono disagio dal repentino mutamento delle carte in tavola. E si chiedono se sia giusto privare i fedeli e i sacerdoti della messa in latino, una promessa che era stata fatta da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. «Possiamo privarci di ciò che la Chiesa ci ha promesso per bocca dei Papi?». Ma per Papa Francesco quel divieto era necessario perchè minava alla base l'unità della Chiesa «esponendola al rischio di divisioni». 

 

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