Ratzinger, Bergoglio lo ricorda all'Angelus davanti a 40 mila fedeli, poi augura buon 2023 a Mattarella e a Meloni

Oggi è la Giornata Mondiale della Pace

Ratzinger, Bergoglio lo ricorda all'Angelus davanti a 40 mila fedeli, poi augura buon 2023 a Mattarella e alla Meloni
Ratzinger, Bergoglio lo ricorda all'Angelus davanti a 40 mila fedeli, poi augura buon 2023 a Mattarella e alla Meloni
di Franca Giansoldati
Domenica 1 Gennaio 2023, 14:17
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Città del Vaticano – Prima l'augurio di buon anno al Presidente Mattarella e al presidente Meloni. Poi il pensiero è corso al predecessore volato via. «L’inizio di un nuovo anno è affidato a Maria Santissima, che oggi celebriamo come Madre  di Dio. In queste ore invochiamo la sua intercessione in particolare per il Papa emerito Benedetto XVI, che ieri mattina ha lasciato questo mondo». E' il primo giorno del 2023 e Papa Francesco all'Angelus ha ricordato ai fedeli la figura del suo predecessore scomparso ieri mattina dopo una agonia durata alcuni giorni. La piazza è esplosa commossa in un applauso lungo e sentito. A San Pietro dove solitamente la domenica si radunano solo alcune centinaia di persone c'è una folla insolita. Imponente. Sicuramente la commozione condivisa per la scomparsa del Papa Emerito ma anche la bellissima giornata mite hanno condotto in Vaticano tantissime persone. La gendarmeria ne ha conteggiate 40 mila.«Ci uniamo tutti insieme, con un cuore solo e un’anima sola, nel rendere grazie a Dio per il dono di questo fedele servitore del Vangelo e della Chiesa» ha continuato  Francesco. 

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Molti fedeli interpellati dai giornalisti di tutto il mondo che sono presenti in piazza per raccontare questo passaggio di pontificato confessano di provare tanta tristezza e sono voluti venire in Vaticano mossi proprio da questa emozione.

Tra loro ci sono anche tanti turisti stranieri, che sono giunti davanti alla Basilica, convinti che già oggi fosse prevista l'esposizione della salma di Benedetto XVI, mentre altri si dicono curiosi di ascoltare il ricordo del papa emerito nelle parole di Papa Francesco. Tra la folla spiccavano tanti cartelli: Libia, Ucraina,Iraq, Colombia, Camerun, Afghanistan, Sud sudan, Armenia. Erano i ragazzi della comunità di Sant'Egidio che sventolavano le bandiere invocando la pace in tante zone del mondo. Francesco dalla finestra ricordava che la guerra in Ucraina “sta seminando morte e distruzione ma non dobbiamo perdere la speranza noi che abbiamo fede in Dio”. Infine un appello affinchè i governi destinino i soldi per gli armamenti in altri capitoli di spesa più utili, come l'istruzione, la sanità, l'educazione, l'alimentazione. 

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«Questo è l’impegno: prenderci cura della nostra vita, del nostro tempo, della nostra anima; prenderci cura del creato e dell’ambiente in cui viviamo; e, ancor più, prenderci cura del nostro prossimo, di coloro che il Signore ci ha messo accanto, come pure dei fratelli e delle sorelle che sono nel bisogno e interpellano la nostra attenzione e la nostra compassione. Celebrando oggi la Giornata Mondiale della Pace, riprendiamo consapevolezza della responsabilità che ci è affidata per costruire il futuro: davanti alle crisi personali e sociali che viviamo, davanti alla tragedia della guerra, «siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione» 

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