Città del Vaticano - In Serbia è stato finalmente eletto il nuovo patriarca ortodosso dopo la morte di Irenei, scomparso a novembre all'età di 90 anni stroncato dal covid. La complessa procedura per il rinnovo dei vertici della Chiesa di Belgrado si è sviluppata in due fasi, dapprima l'elezione dei tre più votati, poi il sorteggio in busta chiusa fatto dal monaco più anziano, scegliendo tra le tre buste inserite a caso nelle pagine di una Bibbia.
La notizia dell'arrivo del metropolita, Porfirije Peric ai vertici della Chiesa di Belgrado - considerato una figura moderata e di dialogo - non può che dare speranza in Vaticano e far decollare uno dei grandi desideri di Papa Francesco, abbracciare il capo della Chiesa ortodossa serba, finora una delle realtà ortodosse più irriducibili e chiuse di tutta Europa.
La posizione di Porfirjie è di evidente vicinanza anche all'attuale governo guidato da Vucic.
Porfirije è uno dei più giovani vescovi della Chiesa ortodossa serba, ha 60 anni, e ha alle spalle lunghi studi teologici. Gli studi post-laurea li ha fatti ad Atene e successivamente ha guidato anche la agenzia di radiodiffusione. E' una persona considerata molto attenta al settore della comunicazione. Nel periodo tra il 2010 e il 2011, Porfirije è stato cappellano dei militari, e successivamente coordinatore della cooperazione tra la Chiesa ortodossa serba e l’esercito serbo. Da sei anni svolgeva la funzione di metropolita in Croazia, a Zagabria e Lubiana. Ruolo decisamente non facile ma che ha portato avanti puntando sulla politica dei piccoli passi e del dialogo. Visti i pessimi rapporti che la Chiesa ortodossa serba ha sempre avuto con la Chiesa cattolica croata (che è maggioranza nel paese) anche questo forse è un aspetto non secondario per valutare come si porrà con Roma.
Secondo alcuni osservatori, il metropolita Porfirije non avrebbe una posizione così dura nemmeno sull’indipendenza del Kosovo, e forse questo potrebbe aprire il cammino al presidente Vucic a risolvere la questione annosa, arrivando a tappe a negoziati con Pristina.