In Vaticano cento presepi per sperare: «Il vaccino una luce in fondo al tunnel»

In Vaticano cento presepi per sperare: «Il vaccino una luce in fondo al tunnel»
In Vaticano cento presepi per sperare: «Il vaccino una luce in fondo al tunnel»
di Franca Giansoldati
Domenica 13 Dicembre 2020, 19:54
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Città del Vaticano - C'è il presepe che arriva da Amatrice con Gesù Bambino che viene fatto nascere sotto una tenda della Protezione Civile. Il presepe contenuto in un estintore dei Vigili del Fuoco, quello dentro un libro di preghiere e un altro fatto con le matite colorate. Sono decine le rappresentazioni più simboliche, alcune legate al momento che stiamo vivendo. Una in particolare raffigura Gesù bambino deposto sulla scalinata della basilica di San Pietro, il crocifisso miracoloso di San Marcello alle spalle e Papa Francesco a fianco, riproducendo la preghiera solitaria del 27 marzo, in pieno lockdown.

La mostra internazionale dei ‘100 Presepi in Vaticano’ quest'anno è stata allestita all'aperto, sotto il Colonnato berniniano, per via della emergenza sanitaria.

Monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ha inaugurato il percorso espositivo ricordando il tema della fiducia.

«Il significato del presepe è un segno di speranza, attraverso il quale vediamo ancora una volta una luce in fondo al tunnel. Stavolta è la speranza di dare sostegno alla fatica di tanti scienziati, uomini e donne per portarci a vedere una luce in fondo al tunnel con la nostra capacità di saper accogliere il Natale e assieme questo dono che ci viene fatto» ha detto monsignor Rino Fisichella.

«Abbiamo scelto di realizzare la mostra all’aperto proprio per andare incontro alle regole anti contagio», spiega Fisichella illustrando il significato del percorso che fisicamente ruota attorno ad alcune casette in legno all’interno delle quali sono collocate le opere provenienti da tutto il mondo.

«Quando siamo davanti al presepe siamo davanti alla semplicità di una rappresentazione dell’amore di Dio nei nostri riguardi. Il Signore ci ama così come siamo. E dobbiamo avere in noi la certezza che non siamo soli perché tante persone vivono con noi questo stesso momento e soprattutto perché Dio non ci abbandona mai».

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