Papa Francesco, se non cambiano le cose i bimbi nati oggi vivranno in un pianeta inospitale e surriscaldato

courtesy photo Holy See Mission Unesco
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di Franca Giansoldati
Giovedì 7 Ottobre 2021, 11:28 - Ultimo agg. 16:51
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Città del Vaticano – Il riscaldamento ambientale che minaccia la terra mette in primo piano l'obbligo di dare garanzie alle generazioni future. Papa Francesco autore della enciclica sociale verde Laudato Si, alla università Lateranense, si è fatto interprete della richiesta di non restare immobili davanti a quello che sembra un disastro annunciato. Le previsioni degli scienziati, dei fisici, dei climatologi, molti dei quali premi Nobel, sono ormai univoche. « Mi ha colpito uno scienziato che ha detto: la mia nipotina che è nata il mese scorso dovrà vivere in un mondo inabitabile se non cambiano le cose». Nel discorso preparato per l'Atto Accademico che istituisce il ciclo di studi sulla "Cura della nostra Casa Comune e tutela del Creato" e della Cattedra UNESCO "On Futures of Education for Sustainability" ha incoraggiato i cristiani ad avere coraggio con scelte di campo necessarie. 

Il Papa non ha nascosto preoccupazioni poichè, ha detto, si stanno allontanando le aspettative legate agli obiettivi dello sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030, insieme a piu' specifici traguardi collegati alla protezione dell'aria, dell'acqua, del clima o alla lotta alla desertificazione.

«Oggi, la riflessione comune come discepoli di Cristo è riuscita a penetrare in tanti contesti facendo convergere interessi spesso distanti, come nell'ambito di Organizzazioni internazionali, di apposite Conferenze multilaterali dedicate ai diversi settori o ecosistemi ambientali» ha detto il papa seduto a fianco del patriarca ortodosso ecumenico.

«In questa prospettiva, ad esempio - ha detto Francesco - si colloca il recente Messaggio che, con il Patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo Justin Welby, Primate della Chiesa Anglicana, abbiamo predisposto in vista dell'appuntamento di COP26 a Glasgow, ormai imminente.

Credo che ne siamo tutti consapevoli: il male che stiamo procurando al pianeta non si limita più ai danni sul clima, sulle acque e sul suolo, ma ormai minaccia la vita stessa sulla terra. Di fronte a questo, non basta ripetere affermazioni di principio, che ci facciano sentire a posto perché, tra le tante cose, ci interessiamo anche di ambiente. La complessità della crisi ecologica, infatti, esige responsabilità, concretezza e competenza». 

«Abbandoniamo definitivamente quel 'si è fatto sempre così': è suicida quello, 'si è fatto sempre così', che non rende credibili perché genera superficialità e risposte valide solo in apparenza». 

Il tema dell'ambiente è previsto che venga trattato anche durante l'incontro con la Cancelliera Angela Merkel, in Italia per quella che lei stessa ha definito la sua "visita d'addio". Prima ha un incontro con il Papa in Vaticano e poi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per quello che secondo molti è una sorta di passaggio di consegna simbolico del ruolo di guida in Europa. Nel pomeriggio Merkel e Draghi si uniranno al pontefice e agli altri leader religiosi nella preghiera per la pace al Colosseo. 

Il rapporto tra Mario Draghi e Angela Merkel si 'misura' anche nei dettagli visto che andranno a pranzo assieme in un ristorante nel centro di Roma, probabilmente all'hotel Eden.

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