Città del Vaticano – Papa Francesco ha sospeso per sei mesi l'arcivescovo ultraconservatore di Colonia, Rainer Maria Woelki. In pratica il porporato resterà al suo posto ma ora si prenderà una pausa di riflessione forzata. All'origine della decisione del Papa il modo in cui il porporato tedesco ha gestito diversi casi di abuso.
Nel mese di marzo erano stati resi noti i risultati di una clamorosa indagine indipendente sulla gestione della violenza sessuale a Colonia.
La decisione di Papa Francesco, comunicata dalla conferenza episcopale tedesca, è arrivata dopo un colloquio con il cardinale il quale aveva ammesso (anche pubblicamente) «grossi errori». Woelki principale voce critica nei confronti del percorso sinodale tedesco verrà sostituito fino all'anno prossimo da un amministratore apostolico, monsignor Rolf Steinhaeuser. «Ho fatto degli errori nella comunicazione. E di questo mi assumo ovviamente la responsabilita'. Mi dispiace molto e ne sono addolorato» ha affermato Woelki.
L'arcidiocesi era stata di fatto commissariata dal pontefice nel mese di maggio dopo che era stato accertato che tra il 1975 e il 2018, 202 aggressori, quasi due terzi dei quali erano sacerdoti, avevano compiuto abusi su almeno 314 minorenni. Due officiali nel frattempo erano stati subito sospesi, uno - vescovo ausiliare - aveva rassegnato le dimissioni nelle mani del papa.
Woelki ha riconosciuto il fallimento di coloro che nel corso della storia dell'arcidiocesi hanno «impedito processi, protetto i colpevoli, e soprattutto hanno mostrato poca sensibilità nei confronti delle vittime» compreso i suoi predecessori tra cui il defunto cardinale Joachim Meisner (1989-2014), nominato da Giovanni Paolo II, amico di Benedetto XVI, e tra i quattro cardinali che attaccarono Jorge Mario Bergoglio sull'Amoris Laetitia.