Il Patriarca Kirill alza le spalle alle sanzioni UE: «Non influenzeranno le sue attività e quelle della Chiesa»

Il Patriarca Kirill alza le spalle alle sanzioni UE: «Non influenzeranno le sue attività e quelle della Chiesa»
Martedì 10 Maggio 2022, 20:01
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L'Europa è pronta a sanzionare il Patriarca ortodosso russo Kirill per avere benedetto, appoggiato se non fomentato la guerra in Ucraina, ritenuta il male minore contro l'avanzata del demonio in Occidente? Nessun problema, la notizia viene infatti accolta dal Patriarcato di Mosca con una alzata di spalle. «Per la Chiesa ortodossa russa le sanzioni che la Commissione europea vorrebbe applicare non influenzeranno in alcun modo le sue attivita' e la vita della Chiesa russa.

Nessuna sanzione gli impedira' di continuare le sue attivita' pastorali che mirano a raggiungere la pace tra i popoli slavi fratelli il prima possibile» ha ripetuto il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, a Russia-24 Tv, in una intervista rilanciata anche da Interfax.

Per Hilarion le dichiarazioni del Patriarca Kirill (soprattutto quelle che si riferiscono al dilagare delle lobby gay in Occidente) sono interpretate solo attraverso la lente della "propaganda". «Pertanto, se imporranno sanzioni, questo e', ovviamente, un loro diritto, non possiamo influenzarlo in alcun modo, ma queste sanzioni non influenzeranno in alcun modo la vita della Chiesa ortodossa russa» ha concluso il metropolita.

Con un patrimonio stimato dagli oppositori in circa 4 miliardi di dollari, anche il patriarca di tutte le Russie Kirill rischia le sanzioni. Mentre a Bruxelles si sta indagando sul patrimonio personale del leader religioso, mel 2020 la rivista Forbes aveva pubblicato uno studio firmato da David Satter in cui figuravano le ricchezze di Kirill. Dagli archivi dell’Urss era, inoltre, emerso che Kirill erano  stati agenti del Kgb, il servizio segreto sovietico nel quale si era formato anche Vladimir Putin. 

 

Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, la Chiesa ortodossa ha ricevuto privilegi ufficiali tra cui il diritto di importare alcol e tabacco esenti da dazi. Negli anni in cui Kirill era a capo del dipartimento delle relazioni ecclesiastiche estere, il patriarcato aveva incamerato 75 milioni di dollari all’anno a partire dal 1995. Tra i beni a sua disposizione vi sarebbe una villa a Gelendzhik sul Mar Nero, vicina a quella di Putin. Oltre a uno yacht sul quale è stato anche fotografato. 

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