Pedofilia, le vittime criticano il rapporto Cei: «E' ridicolo, non parla di risarcimenti e di collaborazione con la polizia e magistrati»

Report della Cei presentato oggi

La presentazione del rapporto Cei stamattina nella sede di Radio Vaticana
La presentazione del rapporto Cei stamattina nella sede di Radio Vaticana
di Franca Giansoldati
Giovedì 17 Novembre 2022, 17:53 - Ultimo agg. 19:43
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Pedofilia nella Chiesa. L'associazione italiana Rete l'Abuso che raccoglie diverse vittime di preti pedofili ha definito «al limite del ridicolo» il primo report della Cei presentato oggi . Diversi sono i punti critici che sono stati rilevati. Innanzitutto il fatto che raccoglie solo i dati di due anni, dal 2020 al 2022, raccolti dagli sportelli diocesani.

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«Sono esclusi dal report tutti i casi (sempre riguardanti sacerdoti italiani) denunciati alla magistratura o all’associazione o direttamente alla Congregazione della Dottrina della Fede. Nessun accenno a indennizzi e nessun supporto per le vittime, inoltre solo il 14% delle diocesi risulta avere almeno quello psicologico». Al contrario, si legge in una nota della Rete l'Abuso per i sacerdoti abusatori sono presenti 23 strutture religiose sul territorio «che li assistono, li curano e spesso li sottraggono anche al carcere».

Nella lista delle cose che non vanno non viene fatto alcun accenno di collaborazione con polizia, carabinieri, magistratura «tranne ovviamente quando vengono indagati e sono costretti a farlo.

Non si sa dove siano i preti e laici citati, se e quali provvedimenti sono stati effettivamente presi, facendo presente che per i laici che nel report risultano più dei preti, la Chiesa non può imporre controllo ed il tutto si riduce a mera omertà».

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Nel report della Cei presentato oggi si parla di collaborazione con associazioni esterne, ma non con quella italiana delle vittime. Nemmeno con il Coordinamento Italy Church Too che più volte ha scritto alla CEI senza mai ottenere risposte.

Gli 89 casi segnalati tra il 2020 e il 2021 (manca il 2022) «a noi non sembrano pochi». Le vittime da tempo chiedono che venga istituito un “certificato antipedofilia” per evitare che i predatori possano inserirsi in altri ambienti a contatto con minori. Infine un giudizio negativo anche per le istituzioni italiane visto che lo Stato italiano è l'unico in Europa che finora non si è mai pronunciato.

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Proprio in questi giorni, a ridosso della giornata europea per la protezione dei minori, il governo tedesco ha lanciato una campagna nazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema degli abusi e migliorare la protezione dei ragazzi.

Gli abusi avvengono principalmente nell'ambiente familiare, hanno dichiarato giovedì il ministro della Famiglia Lisa Paus e Kerstin Claus, commissario indipendente del governo tedesco per le questioni relative agli abusi sessuali.

L'anno scorso in Germania sono stati registrati dalla polizia 15.500 casi di abusi sessuali su minori. Tre quarti dei casi sono avvenuti in ambito familiare, ha detto Paus. Tuttavia, secondo un sondaggio, l'85% delle persone non pensa che gli abusi avvengano nel proprio ambiente.

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