Un uomo grida all'udienza e i gendarmi lo portano via, il Papa chiede di pregare per lui e per la sua malattia

Un uomo grida all'udienza e i gendarmi lo portano via, il Papa chiede di pregare per lui e per la sua malattia
di Franca Giansoldati
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 10:43 - Ultimo agg. 23:25
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Città del Vaticano – Una persona tra il pubblico stamattina ha interrotto l'atmosfera serena nell'Aula Paolo VI. Durante l'udienza generale un uomo sui 50 anni, capelli cortissimi, magro e composto ha rivolto urla e vibranti frasi di protesta, in lingua inglese, verso il Papa mentre stava terminando di leggere la catechesi. «Questa non è la Chiesa di Dio», e «le mascherine non fanno pate della Chiesa. santo Padre non sei un re» avrebbe detto. E' stata questione di un attimo e i gendarmi sono subito intervenuti per bloccarlo e portarlo fuori dalla sala in modo da permettere la normale ripresa dell'udienza generale. Nel frastuono le parole gridate da quell'individuo dall'aria apparentemente mite non sono state comprese bene dai presenti. L'uomo di nazionalità irlandese indossava una mascherina ma poi l'ha tolta, in ogni caso è stato trasferito all'esterno, sicuramente in gendarmeria per gli accertamenti e i controlli di rito. Con ogni probabilità verrà denunciato alla Procura di Roma. 

Papa Francesco per nulla turbato da quell'incidente ha continuato a leggere, rassicurando i presenti. «Abbiamo sentito una persona che gridava, che aveva qualche problema, non so se fisico, psichico, spirituale, ma un fratello nostro con qualche problema.

Vorrei finire pregando per lui, il nostro fratello che soffre, poveretto. Se gridava e' perche' soffre, ha qualche bisogno, non essere sordi al bisogno di questo fratello».

Il tema centrale della catechesi rivolta al pubblico ha ruotato attorno al concetto della fede. «A volte anche il cristianesimo puo' cadere in forme di devozione che sembrano riflettere una mentalita' piu' pagana che cristiana". La differenza fondamentale sta nel fatto che la nostra preghiera e la devozione del popolo fedele non si basa sulla fiducia in un essere umano, o in un'immagine o in un oggetto, anche quando sappiamo che essi sono sacri». 

Il Papa anche stamattina ha continuato il filone di riflessioni precedenti dedicate alla figura di San Giuseppe: «Persino quando ci affidiamo pienamente all'intercessione di un santo, o ancora di piu' della Vergine Maria, la nostra fiducia ha valore soltanto in rapporto a Cristo. E il legame che ci unisce a Lui e tra di noi ha un nome specifico: "comunione dei santi". Non sono i santi a operare i miracoli, ma soltanto la grazia di Dio che agisce attraverso di loro. Cio' che noi chiamiamo devozione e' in realta' un modo di esprimere l'amore a partire proprio da questo legame che ci unisce. E tutti noi sappiamo che a un amico possiamo rivolgerci sempre, soprattutto quando siamo in difficolta' e abbiamo bisogno di aiuto».

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