Cardinale Zen minaccia sit-in a Santa Marta, basta strapotere, tornino le messe libere a san Pietro

Cardinale Zen minaccia sit-in a Santa Marta, basta strapotere, tornino le messe libere a san Pietro
di Franca Giansoldati
Martedì 30 Marzo 2021, 10:56 - Ultimo agg. 31 Marzo, 06:52
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Città del Vaticano - Ha più di ottant'anni ma la grinta di un leone e, ancora una volta, l'anziano cardinale di Hong Kong, Zen Ze Kiung ha preso carta e penna per una lettera aperta al cardinale Robert Sarah e aprire un altro fronte. Minacciando di arrivare a Roma e incatenarsi davanti a Santa Marta per protesta. L'ennesima spina nel fianco per il Papa. «Dolore e indignazione invadono il mio cuore a sentire certe incredibili notizie: hanno proibito le messe private a San Pietro?» 

Zen fa riferimento al recente provvedimento emanato dalla Segreteria di Stato su ordine di Papa Francdsco che, per rendere più ordinate le messe in basilica, ha permesso solo 4 celebrazioni giornaliere senza folla, per via del coronavirus, ma soprattutto ha vietato la prassi finora seguita da preti, missionari, vescovi, cardinali in transito a Roma di andare liberamente all'altare a celebrare una messa come è sempre stato per secoli e secoli.

Del resto un luogo di culto nasce proprio per accogliere preghiere, celebrazioni, riti. 

Zeh è a dir poco furioso: «Se non fosse per le restrizione imposte dal Covid io prenderei il primo volo per venire a Roma e mettermi in ginocchio davanti alla porta di Santa Marta finchè il Santo Padre faccia ritirare quell'editto».

Zen ricorda che quando arrivava a Roma in passato di mattina preso entrava in baslica e celebrava la messa. «Qualche volta con le lacrime pregando per i nostri martiri viventi in Cina ora abbandonati e spinti nel seno della chiesa scismatica dalla Santa Sede, così si presentava quel documento del giugno 2020 (l'Accordo siglato con il governo di Pechino ndr) senza firme e senza la revisione della Congregazione per la Dottrina della Fede". 

Zen arriva alla conclusione che l'editto - come lo chiama lui - è segno di uno strapotere da parte della Segreteria di Stato. «Via le mani sacrileghe dalla casa comune di tutti i feeli del mondo. Si accontentino di giocare la diplomazia mondana con il padre della menzogna e facciano pure della Segreteria di Stato un covo di ladri ma lascino in pace il devoto popolo di Dio. Poi cita un passo del Vangelo di Giovanni. Due sole parole: "Era notte"».

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