Il Rettore dell'università dei Salesiani: troppi contagi non riapriremo il 3 maggio

Il Rettore dell'università dei Salesiani: troppi contagi non riapriremo il 3 maggio
di Franca Giansoldati
Sabato 25 Aprile 2020, 18:17 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 17:06
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Città del Vaticano - «E' chiaro che il 3 maggio non riapriremo. La situazione che si è sviluppata con i contagi all'interno dell'ateneo non lo permette e fintanto che non vi saranno le condizioni di totale sicurezza resteremo chiusi. Tuttavia le attività didattiche continueranno a distanza, così come le lezioni, egli esami, i seminari». Il Rettore dell'ateneo dei Salesiani, padre Mauro Mantovani racconta al Messaggero della settimana più complicata per l'università pontificia dell'ordine fondato da Don Bosco, un grande campus all'interno del quale vivono circa 200 religiosi - quando è in pieno regime -  ed è frequentato da studenti provenienti da tutto il mondo. 

Siete tutti in isolamento?

«Ovviamente si. Fintanto che non termineranno le operazioni per fare i tamponi a tutti e fintanto che tutti non risulteranno negativi. Una operazione che sta facendo la Asl competente e alla quale noi ci siamo rimessi per ogni passaggio necessario». 

Anche lei ha fatto il tampone?

«Ovviamente si. Lo stiamo facendo tutti. Al momento ci sono 4 salesiani che sono stati ricoverati ma sono in buona salute e 20 che sono risultati positivi. Tutto è iniziato quando qualcuno ha avvertito dei sintomi; sono stati subito chiamati i medici che li hanno mandati a fare gli accertamenti del caso. Il monitoraggio è stato avviato di conseguenza su tutta la comunità che vive all'interno. I protocolli sono stati avviati con grande competenza dalla Asl». 

Non ci voleva...

«Purtroppo ci è toccato vivere questo momento e ci dispiace anche per la preoccupazione che abbiamo generato qui nella zona, in questo quartiere di Roma, dove noi siamo presenti e dove la comunità ci apprezza e ci vuole bene. Siamo un punto di riferimento». 

La comunicazione sul rilevamento dei positivi la avete diffusa sul sito?

«Abbiamo pubblicato un comunicato dopo aver sentito la Asl. Inizialmente si pensava ad un unico caso isolato, poi man mano che venivano fatti controlli e si è capito che era una cosa più estesa ci siamo confrontati e abbiamo dato le informazioni necessarie a tutti, con chiarezza». 

Ora che siete tutti bloccati dentro al campus, c'è qualcuno che vi porta la spesa, come vi siete organizzati?

«Bella domanda. Dentro al campus possono entrare e uscire solo persone strettamente autorizzate. Stiamo valutando, assieme alle autorità, se utilizzare soluzioni esterne. Cerchiamo prima di tutto, come diceva don Bosco, di essere buoni cristiani e onesti cittadini». 


 

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