I Templari tornano in Vaticano dopo 700 anni: processione per Roma e una preghiera nella chiesa di Sant'Anna

I Templari tornano in Vaticano dopo 700 anni: processione per Roma e una preghiera nella chiesa di Sant'Anna
I Templari tornano in Vaticano dopo 700 anni: processione per Roma e una preghiera nella chiesa di Sant'Anna
di Franca Giansoldati
Giovedì 10 Settembre 2020, 17:55 - Ultimo agg. 11 Settembre, 13:05
4 Minuti di Lettura

Città del Vaticano – Messi al bando per sette secoli, considerati erroneamente eretici, i Templari si stanno riorganizzando e nell'anno di grazia 2020 hanno trovato una sponda in Vaticano. Per gli eredi degli antichi cavalieri medievali si tratta di una questione ingarbugliata dal punto di vista storico, ma tenuta sotto osservazione dal segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin che recentemente ha concesso udienza ai vertici della associazione italiana, una realtà piuttosto articolata e finora riconosciuta da una decina di diocesi italiane e qualche cardinale supporter.



«Abbiamo consegnato al Segretario di Stato vaticano tutti i documenti che abbiamo e che riguardano e nostre associazioni. Lui ci ha ascoltato con attenzione e simpatia assicurandoci che la Chiesa dovrà trovare una strada per risolvere la nostra vicenda. Del resto si tratta di fare giustizia, sebbene dopo tanto tempo» annuncia Daniele Borderi, segretario generale della associazione italiana. Quello che chiedono è un riconoscimento ufficiale a livello internazionale, visto che i Templari si sono rivitalizzati anche in Francia e altri paesi europei sotto le antiche insegne dei crociati. 



Dopo il ritrovamento negli Archivi Segreti vaticani del famoso Manoscritto di Chinon, avvenuto nel 2001 grazie alla storica Barbara Frale, è stato chiarito da un punto di vista formale che i Templari non erano affatto considerati eretici dall'allora Clemente V. Anzi. Il pontefice dell'epoca, secondo il manoscritto, cercò in tutti i modi di salvarli dal re di Francia, Filippo IV il Bello, vero ideatore della loro messa al bando e del loro annientamento. Fino a mandare al rogo con l'accusa di eresia Jacques de Molay, l'ultimo gran maestro e far sparire le enormi ricchezze che avevano accumulato nei secoli i cavalieri.

La guerra dei Cavalieri di Malta, i sudamericani si coalizzano con i tedeschi contro gli americani del Nord

Ne seguì un processo complicato che oggi si può ancora leggere grazie ad una pergamena di 60 metri di lunghezza che ripercorre tutti gli atti del Processus contra Templarios (1309-1311) conservata negli archivi in Vaticano. Un documento prezioso. Daniele Borderi, segretario nazionale dei Templari in Italia (www.templarioggi.it), sintetizza per sommi capi il lavoro che è stato fatto in questi anni per la formazione di questa realtà medievale.

«La nostra mission è quella di preservare i luoghi di culto, di tutelarli, di dare aiuto ai poveri ma anche ai fedeli e ai pellegrini. Noi combattiamo apertamente ogni forma di ermetismo, di satanismo e di massoneria. Cerchiamo di testimoniare la nostra fede con la coerenza. Siamo tenuti all'obbedienza e alla umità» dicono dal quartier generale i cavalieri. Di castità e povertà per il momento non se ne parla, anche perché gli affiliati sono quasi tutti sposati, molti dei quali benestanti anche se tenuti a condurre una vita all'insegna dell'understatement. Non tutti però sono blasonati: molti templari sono persone normalissime e di certo non particolarmente abbienti. 

«Nelle nostre organizzazioni ci sono anche le Dame. Tutti devono non ostentare le ricchezze» ha continuato Borderi. Nel frattempo, per sancire un passaggio importante, hanno organizzato – per sabato – un pellegrinaggio che include, tra le varie tappe romane, un momento di preghiera nella chiesa di sant'Anna, al di là del confine. Se non fosse stato per il Covid avrebbero potuto celebrare una messa a San Pietro, ma di questi tempi devono accontentarsi, nonostante avessero ottenuto il via libera del cardinale Angelo Comastri.

«Andremo in territorio Vaticano ma solo a pregare nella chiesa che è situata dentro lo Stato, entreremo a gruppi di 50 persone per rispettare il distanziamento sociale». In tutto i cavalieri che prenderanno parte alla processione saranno qualche centinaio. Naturalmente tutti vestiti con le insegne dei Templari, la cotta bianca, il mantello con la grande croce rossa e la croce sul petto. La processione partirà da piazza Cavalleggeri, transiterà per un momento di preghiera a Sant'Anna, proseguirà per le vie di Roma fino a raggiungere snodarsi e ragggiungere la chiesa di Sant'Alfonso dove verrà celebrata una messa solenne. «A noi piacerebbe tanto collaborare con i Cavalieri di Malta e con quelli del Santo Sepolcro. Sarebbe un bel segnale per tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA