Papa Francesco prega per Dugina: «Innocenti pagano la guerra». L'ambasciatore ucraino: «Sullo stesso piano aggredito e aggressore»

A poche settimane dal viaggio in Kazakhistan, Bergoglio non ha più fatto menzione ad una possibile visita a Kiev

Papa Francesco prega per Dugina: «Innocenti pagano la guerra». L'ambasciatore ucraino: «Sullo stesso piano aggredito e aggressore»
Papa Francesco prega per Dugina: «Innocenti pagano la guerra». L'ambasciatore ucraino: «Sullo stesso piano aggredito e aggressore»
di Franca Giansoldati
Mercoledì 24 Agosto 2022, 11:55 - Ultimo agg. 12 Novembre, 14:47
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Città del Vaticano - Papa Francesco all'udienza generale prega per Darya Dugina, figlia di Alexander Dugin: «Penso alla ragazza che è volata in aria per una bomba che era sotto un sedile di una macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra. Pensiamo a questa realtà e diciamoci che la guerra è una pazzia». Parlando a braccio, al termine dell'udienza generale ha nuovamente condannato le guerre, in particolare quella in Ucraina, ed ha chiesto una immediata cessazione del conflitto. Il pensiero lo ha poi rivolto a Dugina, nota giornalista e politologa che sosteneva apertamente la guerra di Putin contro Kiev. Immediata la replica della diplomazia ucraina, letteralmente allibita per questo ennesimo tentativo di mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito. L'ambasciatore ucraino presso il Vaticano, Andrii Yurash in un tweet ha affermato che il discorso papale sulla guerra ucraina di stamattina all'udienza è stato «deludente e mi ha fatto pensare che non si possono mettere assieme le categorie degli aggrediti con quelle degli aggressori, delle vittime e dei carnefici, degli stupratori e degli stuprati. Come è possibile citare l'ideologa dell'imperialismo russo come vittima innocente? E' stata uccisa dai russi come vittima sacrificale e ora è uno scudo di guerra». Parole durissime che evidentemente denotano delusione anche per i continui dinieghi papali a compiere una visita a Kiev.

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Autrice di un libro di prossima uscita intitolato “Z”, dalla lettera divenuta simbolo della invasione russa, Dugina aveva lavorato per diverse emittenti russe. A giugno era entrata nella blacklist del Regno Unito per «avere espresso appoggio o promosso politiche favorevoli all'aggressione russa dell'Ucraina» e a maggio, in un'intervista, aveva descritto la guerra come uno "scontro di civiltà" manifestando profondo orgoglio per essere finta nelle liste nere dell'Occidente.

«Oggi in modo speciale ai 6 mesi dall'inizio della guerra, pensiamo a Ucraina e a Russia.

Ambedue i Paesi ho consacrato all'Immacolato Cuore di Maria. Che Lei Madre veda questi due Paesi amati. Che veda l'Ucraina, che veda la Russia e che ci porti la pace. Abbiamo bisogno di pace» ha aggiunto Francesco durante l'udienza generale, aggiugendo che chi traffica in armi resta un «delinquente».

A poche settimane dal viaggio in Kazakhistan, che si terrà dal 13 al 15 settembre per prendere parte ad un summit di leader religiosi (tra cui anche il patriarca moscovita filo putiniano Kirill), Papa Francesco non ha più fatto menzione ad una possibile visita a Kiev. Secondo fonti diplomatiche la avrebbe rimandata a tempi migliori per problemi di salute legati al ginocchio malconcio che continua a tormentarlo. 

Intanto in Russia il deputato del consiglio comunale di Mosca, Konstantin Yankauskas dopo avere postato su Twitter il testo dell'appello alla pace fatto da Papa Francesco durante l'angelus di marzo per fermare il massacro di Mariupol ha iniziato ad avere seri guai. Come informa lui stesso verrà perseguito penalmente per avere “screditato l'esercito russo” e dovrà subire un processo. 

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